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negli Stati Uniti

I due Kevin che Trump ha messo in gara per la guida della Fed

Marco Arvati

Kevin Hassett e Kevin Warsh, il primo è uno dei consiglieri economici di Trump, l'altro è un ex consigliere di George W. Bush ma non fa parte del cerchio dei consiglieri trumpiani. Uno è più telegenico, l'altro è più allineato alle posizioni dell'Amministrazione

Lo scontro tra Donald Trump e il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, si fa sempre più aspro: il presidente, che vorrebbe avere più peso nelle scelte indipendenti della banca centrale, preme perché vengano rapidamente abbassati i tassi d’interesse, fermi da dicembre tra 4,25 e 4,5 punti base. Powell, nominato  da Trump nel 2018, ritiene di non poter abbassare la guardia, in quanto i dazi voluti dal governo potrebbero portare a una recrudescenza dell’inflazione, e ha dichiarato di non curarsi di quello che accade a livello politico. A un forum della Bce  in Portogallo, ha affermato che, se la Casa Bianca non avesse annunciato i dazi, lui avrebbe già allentato la politica monetaria. Trump ha indirizzato una nota a Powell, accusandolo di essere costato tantissimo agli Stati Uniti, proprio per non aver abbassato velocemente i tassi d’interesse, e su Truth, il social di sua proprietà, ha affermato che il governatore dovrebbe dimettersi subito: continua ad apostrofarlo con il nomignolo “too late”, per evidenziare la lentezza della Fed nelle decisioni sui tassi.


Trump vorrebbe selezionare un presidente già prima della scadenza naturale del mandato di Powell, nel maggio del prossimo anno, e dice che chiunque sceglierà dovrà necessariamente abbassare i tassi a non più del 2 per cento, cercando quindi di dettare la linea di un ente indipendente. Nominare un successore mesi prima, rendendo di fatto Powell un governatore ombra in attesa della conferma del Senato, secondo molti analisti potrebbe essere controproducente per Trump. Le politiche monetarie sono  prese collegialmente da un board di sette persone, che rimangono in carica quattordici anni e la cui maggioranza non è velocemente modificabile dall’Amministrazione, dato che potrà nominarne soltanto due in questo mandato. Il candidato presidente della Fed potrebbe criticarli troppo apertamente, causando screzi ancora prima di entrare in carica, oppure difendere le loro decisioni, causando una possibile rottura con Trump e una rapida rimozione.


A oggi, secondo un’analisi del Wall Street Journal, nelle selezioni per decidere chi sostituirà Powell alla guida della Fed ci sono due candidati davanti a tutti: Kevin Hassett e Kevin Warsh. Il primo è uno dei consiglieri economici di Trump, e negli ultimi giorni viene visto come il favorito, in quanto sarebbe molto vicino al presidente. Ha cambiato il modo in cui parla della Fed, conformandosi all’idea trumpiana: se nel 2022 attaccava i democratici contrari all’aumento dei tassi d’interesse, rimarcando l’indipendenza dell’ente, oggi accusa lo stesso Powell di essere un democratico che ha tentato di aiutare Kamala Harris alle elezioni, un presidente che ragionerebbe per partigianeria politica piuttosto che guardando ai dati economici. Warsh invece, da mesi tra i favoriti per ricoprire la carica, ha fatto parte del board della Fed tra il 2006 e il 2011, è un ex consigliere di George W. Bush, ma non fa  parte del cerchio dei consiglieri trumpiani: proviene dal mondo della finanza e ha connessioni con i politici repubblicani dell’establishment precedente al trumpismo.

Le sue quotazioni sarebbero scese proprio perché le sue posizioni economiche differirebbero da quelle del presidente, che non è sicuro di potersi fidare di lui. Warsh è considerato  un falco, da sempre contrario ai tassi troppo bassi e sostenitore della linea per cui il compito unico della Fed sarebbe quello di controllare l’inflazione: ha  negli anni criticato Powell proprio per aver fatto sì che l’inflazione crescesse dopo la pandemia, fino ad andare fuori controllo. Negli ultimi giorni, complice le posizioni del presidente, Warsh ha cercato di smussare le sue posizioni: in un’intervista a Fox Business, ha affermato che la Fed potrebbe tagliare i tassi, riconnettendosi quindi al dettato della Casa Bianca. In questa battaglia per ottenere la posizione di presidente della Fed, che il Wall Street Journal definisce una competizione simile a The Apprentice, per entrare nelle grazie del presidente, Warsh sembra più telegenico, ma Hassett, che pare in vantaggio, è più allineato alle posizioni dell’Amministrazione: come è stato dimostrato in questi mesi, è la fedeltà la qualità più importante per essere selezionato da Trump.

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