
Ansa
Editoriali
Governo a due voci sul Mercosur
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è favorevole all’accordo di libero scambio tra Ue e i paesi del Sud America. Lollobrigida, invece ha accennato ai vantaggi e snocciolato tutte le criticità dell'intesa. Intanto i dazi aumentano
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è convinto: “Sì al Mercosur, ma protezione delle nostre produzioni agricole”. Così ha risposto a un’interrogazione del Pd sull’accordo di libero scambio tra Ue e i paesi del Sud America. Un po’ scettico è invece Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, che nella replica ha detto che la posizione del governo è ambigua, anche perché Tajani non ha inserito l’accordo col Mercosur nel “piano per l’export” della Farnesina. Il trattato è molto favorevole per l’Europa perché abbatte quasi tutti i dazi e le barriere non tariffarie, per giunta l’Italia è il paese europeo che ne trarrebbe maggior vantaggio per l’export industriale e agroalimentare, come peraltro ha sottolineato lo stesso ministro. Quindi il governo, che a Bruxelles è l’ago della bilancia per far approvare l’accordo, è favorevole. Garantisce Tajani: “Non credo che il ministro Lollobrigida dirà cose diverse”.
Il riferimento è al collega ministro dell’Agricoltura, interrogato pochi minuti dopo sullo stesso tema da Matteo Richetti (Azione). Ma la musica suonata dall’esponente di FdI è stata molto diversa. Se Tajani ha elencato i tanti vantaggi dell’accordo e accennato alle preoccupazioni degli agricoltori, Lollobrigida ha fatto il contrario: ha accennato ai vantaggi e snocciolato tutte le criticità dell’accordo (incluse la deforestazione in Amazzonia e i diritti sindacali in Sud America, sulla linea Avs-Cgil). Inoltre Lollobrigida ha ribadito di condividere le stesse preoccupazioni della Francia, che però guida il fronte del no all’accordo: una linea che produrrebbe un danno enorme all’Italia, peraltro mentre a causa di Trump i dazi aumentano anziché diminuire. E così Lollobrigida non dice che il governo è a favore, ma che vuole negoziare ancora a favore degli agricoltori. Ma di spazio ce n’è poco, e di tempo ancor meno. La speranza è che la risolutezza di Tajani sul Mercosur non sia la stessa dello Ius scholae: due giorni fa diceva “nessuna marcia indietro”, mentre ieri “Sono in perfetta sintonia con Pier Silvio Berlusconi, non è una priorità”.