Foto ANSA

guerra commerciale

Trump rinvia l'entrata in vigore dei dazi al 1°agosto

Redazione

Dopo aver annunciato dazi fino al 40 per cento per diversi paesi, il presidente americano fa slittare ancora il termine ultimo entro cui trovare un accordo commerciale sulle importazioni di beni esteri. L'Unione europea tratta

Donald Trump ha rinviato ancora una volta l’entrata in vigore dei dazi sulle merci estere: dal 9 luglio la data è ora slittata al 1°agosto. Un segnale positivo per i negoziati in corso, che avranno così più tempo per cercare un accordo. Lo ha messo in chiaro la stessa Casa Bianca con un ordine esecutivo trasmesso ieri. Intanto, ieri il presidente americano ha inviato lettere ai rappresentanti di Giappone, Corea del Sud, Malaysia, Kazakistan, Sudafrica, Laos e Myanmar, annunciando dazi fino al 40 per cento qualora non vengano raggiunti accordi commerciali entro la nuova scadenza. Fanno eccezione Tokyo e Seul, che sarebbero colpite da una misura del 25 per cento. Poi il presidente americano ha condiviso un'altra serie di sette lettere ai leader di Bosnia-Erzegovina, Tunisia, Indonesia, Bangladesh, Serbia, Cambogia e Thailandia. Tutte ripubblicate sul suo profilo Truth. 

 

        

 

La proroga concede dunque più tempo ai paesi per trovare un accordo commerciale con Washington: “Direi che è una scadenza rigida, ma non al 100 per cento”, ha detto ieri Trump ai giornalisti, durante la cena con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Attualmente, sono solo due gli accordi concreti siglati sul tema dei dazi, con Regno Unito e Vietnam, nonostante l'obiettivo dei "90 accordi in 90 giorni" ipotizzato ad aprile dal consigliere economico di Trump, Peter Navarro. 

L'ulteriore rinvio di Trump semina nuova incertezza fra i governi internazionali. Nessuna lettera è arrivata ancora a Bruxelles. Nel frattempo, l’Amministrazione Trump ha comunicato agli europei di voler mantenere il dazio di base del 10 per cento e di voler imporre dazi differenziati per diversi settori. Per l’agricoltura l’aliquota potrebbe salire al 17 per cento, mentre per altri settori sensibili – come automobili, alluminio e acciaio, semiconduttori, legno e aerei – potrebbero essere ancora più alti. "Continuiamo a collaborare strettamente con le nostre controparti statunitensi", ha detto questa mattina il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic intervenendo in plenaria al Parlamento europeo. "Voglio assicurarvi che stiamo lavorando a pieno ritmo per assicurare soluzioni negoziate eque e reciprocamente vantaggiose, ma dobbiamo essere preparati a ogni esito e pronti a riequilibrare, se necessario", le relazioni commerciali, ha aggiunto. Come ha ribadito anche ieri il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, l'Unione europea è “favorevole a una soluzione negoziata con gli Stati Uniti. Sono stati fatti progressi su un accordo in principio durante i negoziati della scorsa settimana” e ora “stiamo continuano il lavoro con gli Usa sia a livello tecnico sia a livello politico. Il nostro obiettivo rimane di trovare un accordo”.

 

Di più su questi argomenti: