
Benjamin Netanyahu consegna una cartella a Donald Trump durante l'incontro nella Sala Blu della Casa Bianca (foto Ap, via LaPresse)
Netanyahu e Trump concordano su tutto ma non su come arrivare al cessate il fuoco a Gaza
Durante il colloquio alla Casa Bianca restano le distanze di vedute anche sull'Iran. Trump interviene anche sulla resistenza ucraina "Manderemo altre armi. Dobbiamo farlo. Devono essere in grado di difendersi. Stanno subendo colpi molto duri ora"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato in visita alla Casa Bianca per la terza volta in pochi mesi. Dopo complimenti, lodi, strette di mano con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e una promessa, di Netanyahu, di candidare Trump per il Nobel per la Pace, il presidente americano se ne esce con un'imprevista volontà d'aiuto nei confronti dell'Ucraina: "Manderemo altre armi. Dobbiamo farlo", ha detto. "Devono essere in grado di difendersi. Stanno subendo colpi molto duri ora. Stanno subendo colpi molto duri. Dovremo inviare altre armi".
Non c'era l'Ucraina al centro dei pensieri dei due. C'era altro, i soliti argomenti di tutte le altre volte: Gaza e l'Iran, Che sia necessario arrivare a un accordo per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza è qualcosa su cui Netanyahu e Trump concordano, il problema sono ancora differenze su come arrivare a una soluzione a lungo termine.
Trump ha espresso ottimismo riguardo a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, affermando: "Vogliono incontrarsi e vogliono che ci sia quel cessate il fuoco". Ma alla domanda sulle possibilità di una soluzione a due stati, Trump ha risposto di non saperlo e che la questione spettava a Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha chiarito che al momento non ci sono i presupposti per accettare la piena indipendenza richiesta dai palestinesi. Ha spiegato: "Penso che i palestinesi dovrebbero avere la facoltà di autogovernarsi, ma non il potere di minacciarci. E questo significa che alcuni poteri, come la sicurezza generale, rimarranno sempre nelle nostre mani". Ha aggiunto: "Troveremo una pace con i nostri vicini palestinesi, quelli che non vogliono distruggerci, e troveremo una pace in cui la nostra sicurezza rimarrà sempre nelle nostre mani".
Non è stata affrontata solo la questione Gaza. Trump ha dichiarato che sono previsti ulteriori colloqui con l'Iran - secondo lo staff del presidente americano dovrebbero iniziare già la prossima settimana -, colloqui però che, come sottolinea Netanyahu, difficilmente potranno risolvere le tensioni esistenti. E questo nonostante gli attacchi di Stati Uniti e Israele contro l'Iran abbiano portato a "una vittoria storica", ha sottolineato Netanyahu. "E penso che, mentre siamo qui oggi, questo abbia già cambiato il volto del Medio Oriente", ha aggiunto. "E spero, mi piacerebbe credere, che l'Iran non metterà alla prova la nostra forza d'animo, perché sarebbe un errore".