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Editoriali
La mozione che fa il gioco di von der Leyen
Il voto di censura voluto da un No vax ricompatta la “maggioranza Ursula”, che trascina con sè anche i Verdi e la sinistra, che non vogliono essere associati all’estrema destra
La grande agitazione attorno al voto di censura che si terrà la prossima settimana su Ursula von der Leyen è ingiustificata. Lunedì la presidente della Commissione sarà costretta a presentarsi davanti al Parlamento europeo a Strasburgo per rispondere del PfizerGate. Giovedì dovrà affrontare il voto degli europarlamentari. Ma l’iniziativa lanciata dal rumeno di estrema destra Gheorghe Piperea, membro del gruppo Ecr di cui fa parte Fratelli d’Italia, è un regalo politico a von der Leyen. Una parte della maggioranza pro europea che l’ha votata mostra crescenti segnali di scontento nei suoi confronti. L’allineamento dell’agenda di von der Leyen a quella del Partito popolare europeo e dell’estrema destra su temi come il Green deal e l’immigrazione è sempre più contestato dai gruppi socialista e liberale al Parlamento europeo. La minaccia è di rompere la maggioranza pro europea, se la presidente della Commissione non cambierà rotta entro l’autunno. Dal voto di censura, che deve essere approvata da un’impossibile maggioranza dei due terzi, von der Leyen uscirà invece rafforzata.
La giustificazione per la mozione di censura è l’accusa rivolta a von der Leyen di aver nascosto il contenuto degli sms che aveva scambiato con l’amministratore delegato di Pfizer, Abert Bourla, durante i negoziati sugli acquisti dei vaccini. La Corte dei conti, il difensore civico e la Corte di giustizia dell’Ue hanno tutti condannato la decisione della Commissione di non rivelare gli sms. Ma la censura avviata da un deputato No vax non ha niente a che vedere con i metodi discutibili di von der Leyen. L’obiettivo è dare una cassa di risonanza alle tesi complottiste. I partiti della maggioranza pro europea faranno blocco dietro a von der Leyen. Anche Verdi ed estrema sinistra non vogliono essere associati all’estrema destra. Visto il livello di scontento nei confronti di von der Leyen, potrebbero esserci franchi tiratori. Ma l’effetto della censura sarà di ricompattare la maggioranza, proiettando un’immagine di forza di von der Leyen.