Quando c'è da condannare la Cina il M5s si oppone sempre, anche a Bruxelles

Il Parlamento Ue condanna la repressione cinese su tibetani e uiguri. Tutti gli eurodeputati italiani votano a favore, tranne il M5s e Salis. I grillini parlano di errore, ma la linea è chiara

 Ieri il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per condannare le politiche di repressione – anche transnazionali – della Repubblica popolare cinese nei confronti delle “minoranze religiose ed etniche”. Nel testo si chiede a Pechino di fare luce sulla morte in circostanze sospette del leader buddista tibetano Tulku Hungkar Dorje, avvenuta un paio di mesi fa in Vietnam, di rilasciare i prigionieri religiosi e politici come il tibetano Panchen Lama e l’uiguro Ilham Tohti  e invita l’Ue a porre sanzioni contro i funzionari responsabili. La risoluzione è stata approvata con un’ampissima maggioranza di 478 voti a favore, 30 contrari e 41 astenuti.

 

 Humkar Dorje Rinpoche è stato un leader spirituale, scrittore ed educatore tibetano

 

Ma c’è un dato particolarmente significativo: perché tutti gli europarlamentari italiani hanno votato a favore del testo. Lo hanno fatto tutti, a eccezione dei membri del Movimento cinque stelle e dell’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. La violazione dei diritti umani in Tibet è stata a lungo una questione di grande interesse internazionale – anche un grande cavallo di battaglia di Beppe Grillo, fondatore del Movimento cinque stelle, subito prima della sua svolta improvvisa e inspiegata pro-Cina.  Il gruppo del M5s al Parlamento europeo ha poi parlato di un “errore”: avrebbero voluto astenersi, non votare contro. Resta il fatto che ogni volta che c’è da condannare Pechino, il M5s è sempre dalla stessa parte: quella della repressione.