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Da Berlino a Bruxelles
Quel che guarda l'Ue per capire se è ben riposta l'aspettativa su Merz
Il leader dell’Unione Cdu-Csu ha detto che sarà il cancelliere più europeo della storia recente. Ma davanti a sè ci sono compiti titanici: far rialzare una Germania in profonda crisi economica e aiutare l’Unione europea a ritrovare la sua voce e la sua potenza
Bruxelles. L’Unione europea e gran parte delle sue capitali aspettano con impazienza l’arrivo alla cancelleria in Germania di Friedrich Merz nella speranza di rimettersi in moto di fronte al caos geopolitico ed economico provocato da Donald Trump. Il leader dell’Unione Cdu-Csu oggi sarà eletto dal Bundestag. Come da tradizione, domani prenderà l’aereo per Parigi per il primo incontro internazionale con il presidente francese. Poi si recherà a Varsavia per segnalare la sua volontà di allargare il motore franco-tedesco ad altri. Un’altra tappa dovrebbe portare Merz a Kyiv. Emmanuel Macron è convinto di aver trovato finalmente in lui quell’interlocutore che gli è mancato per l’autonomia strategica dell’Ue dagli Stati Uniti. Donald Tusk spera in lui per rafforzare la difesa europea di fronte alla minaccia russa. Merz ha detto che sarà il cancelliere più europeo della storia recente. “La Germania è tornata”, è una delle sue frasi preferite dalla vittoria elettorale il 23 febbraio. Con i suoi attacchi contro la democrazia tedesca e il sostegno ad Alternativa per la Germania, l’Amministrazione Trump sta contribuendo ad allontanare Merz dall’atlantismo tradizionale. Ma il nuovo cancelliere avrà un compito interno titanico: far rialzare una Germania in profonda crisi economica, vittima dei suoi errori strategici, nel momento in cui cresce il sostegno all’AfD. Se prevarrà l’istinto Germany first, le promesse europeiste di Merz potrebbero non realizzarsi.
Merz “è atteso come nessun altro cancelliere lo è mai stato, affinché l’Europa possa ritrovare la sua voce, la sua forza di dialogo, la sua potenza”, spiega l’ex commissario europeo Thierry Breton. Ma il nuovo cancelliere dovrà guidare l’Ue “senza apparire ‘troppo tedesco-centrico’”, avverte Breton. L’Ue tedesco-centrica è una delle eredità lasciate dai due predecessori di Merz. La stabilità di Angela Merkel si è rivelata immobilismo, tranne in situazioni di crisi estrema. Le esitazioni di Olaf Scholz si sono trasformati in un freno a qualsiasi slancio politico o finanziario. La Commissione presieduta da Ursula von der Leyen non ha mai osato proporre iniziative ambiziose senza aver ottenuto prima il consenso di Berlino. “Merz ha tre principali istinti in politica estera: atlantista (lealtà all’alleanza transatlantica), europeista (un profondo impegno emotivo per l’Europa) e Germany first (una visione ristretta degli interessi tedeschi radicata nel suo conservatorismo)”, dice Jeremy Cliffe dell’European Council on Foreign Relations. Trump ha soppresso l’istinto atlantista di Merz , ma “resta aperta la questione se prevarrà la linea Germany First o quella ‘europeista’”, spiega Cliffe. “La prima indica un ulteriore arretramento in politica estera e un antagonismo verso i partner; la seconda un ruolo tedesco più ampio e ambizioso, che cerchi di guidare l’Europa”. Secondo Cliffe, “il futuro del continente dipende da quale di questi due prevarrà”.
I primi segnali di Merz sono stati ben accolti da Bruxelles e dalle altre capitali. La creazione di un fondo per le infrastrutture da centinaia di miliardi di euro e la cancellazione del freno costituzionale al debito per aumentare la spesa per la difesa rappresentano una svolta. La difesa europea non si costruirà mai, se la Germania non accetterà di abbandonare l’illusione di un ombrello di sicurezza americano eterno. L’impegno di Merz a favore dell’Ucraina, con la disponibilità a fornire i missili a lungo raggio Taurus, è in netto contrasto con l’approccio prudente di Scholz. La retorica del nuovo cancelliere sulla necessità di affermare la sovranità europea di fronte alla fine della tradizionale relazione transatlantica coincide con quella di Macron. La volontà di associare la Polonia nella leadership europea attraverso il triangolo di Weimar può rinnovare il vecchio formato del motore franco-tedesco. La sua concezione di un’Ue a cerchi concentrici può permettere un’accelerazione dell’integrazione politica. L’europeismo di Merz sarà rapidamente messo alla prova. Le raccomandazioni del rapporto di Mario Draghi, otto mesi dopo la sua presentazione, rimangono in gran parte inascoltate (tranne sulla semplificazione): completamento dell’Unione bancaria, lancio l’Unione dei mercati dei capitali, creazione di uno strumento di indebitamento comune per la competitività o la difesa diranno se la Germania di Merz aiuterà a cambiare in meglio l’Ue o se è rimasta la stessa.



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