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Trump si concede persino all'Atlantic per dire: questa volta mi sto divertendo

L'intervista del presidente americano è una ricostruzione del viaggio trumpiano da quando è uscito dalla Casa Bianca nel 2021 ad oggi: l'esilio, il ritorno, e quello che è cambiato nel mezzo. "La seconda volta, guido il paese e il mondo” dice il tycoon parlando del suo secondo mandato

“Donald Trump si sta divertendo”, è il titolo che l’Atlantic ha scelto per la versione online dell’intervista al presidente americano – sulla copertina del magazine in uscita oggi c’è un Trump sorridente, un virgolettato: “Guido il paese e il mondo”, che è anche, secondo lui, la grande differenza tra il primo e il secondo mandato: “La prima volta, avevo due cose da fare: guidare il paese e sopravvivere, c’erano tutti quei corrotti. La seconda volta, guido il paese e il mondo”. Per il secondo appuntamento con i suoi primi cento giorni, Trump si è concesso molto, ha deciso di venderli come un traguardo storico – e anche eterno: ci sono già i cappellini rossi “Trump 2028” – ma il fatto che abbia dedicato tanto tempo a due giornalisti dell’Atlantic, Ashley Parker e Michael Scherer (entrambi insultati dal presidente su Truth nella settimana in cui era prevista l’intervista; lo stesso presidente che a fine marzo ha risposto al suo telefono al numero sconosciuto e ha parlato con i due insultati), dopo quel che è accaduto con questo magazine e con il suo direttore è stato un po’ una sorpresa. Jeffrey Goldberg, il direttore, è finito accidentalmente in una chat su Signal organizzata dal consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz, in cui si decideva un bombardamento contro gli houthi in Yemen, ha raccontato quel che ha letto, è stato trattato come un impostore, il suo giornale è stato definito “fallito” ed è diventato il simbolo della resistenza dei media di qui e di quel che l’Amministrazione Trump odia della stampa di là (in mezzo ci sono l’assenza del presidente alla cena dell’Associazione della stampa e gli accrediti non concessi per la sala stampa della Casa Bianca stravolti rispetto al passato). Eppure, Trump si è concesso, anche se poi ha cambiato idea e la storia dell’intervista è quasi forse più indicativa dell’intervista stessa. Uno spoiler: nella parte di conversazione fatta nello Studio ovale, Trump ha avuto solo parole gentili nei confronti di Goldberg e dell’Atlantic.  


L’ articolo è una ricostruzione del viaggio trumpiano da quando è uscito dalla Casa Bianca nel 2021 a oggi: l’esilio, il ritorno, quel che è cambiato in mezzo. Trump dice che i processi lo hanno reso più forte in modo “scioccante”: “Normalmente una cosa così ti abbatte, non arrivi nemmeno al giorno dopo. Ti dimetti e cerchi di ‘salvare il tuo nome’, così dicono tutti, ‘salva il tuo nome e stai con la famiglia’. A me ha reso più forte, molto molto più forte”. Dice che attorno a lui ci sono “due tipi di persone”, quelli che vogliono che si concentri a fare l’America grande e quelli che, oltre a questo, vogliono anche una vendetta contro i persecutori, e lui, “che ci crediate o no”, si posiziona nel primo gruppo.  Dice che i mercati crollati dopo l’introduzione dei dazi lo hanno preoccupato, ma non c’è una linea rossa oltre la quale pensa di dover cambiare strategia. Dice che pensa davvero di aver vinto per tre volte di fila le elezioni, “sono una persona molto onesta, e ci credo con tutto il cuore e ci credo con i fatti, che sono più importanti del cuore. Questa è la realtà, posso aver creato dal nulla qualcosa, ma questa cosa no”. Dice che Reagan era bravissimo ma sul commercio no, era scarso; i giornalisti gli dicono che era compassionevole però con gli immigrati, e lui ribatte che il più duro di tutti in questo senso è stato Eisenhower. Dice che i giudici sono un problema, ma salva i giudici supremi di orientamento progressista. Dice di aver imparato molte cose rispetto al primo mandato ma soprattutto lo hanno fatto gli altri, gli imprenditori, i miliardari, i politici, tutti. Chi non è leale questa volta non ha accesso alla Casa Bianca, il dissenso non esiste più, è stato solo un problema. In compenso molti gli devono un’elezione, e la gratitudine sì che è preziosa. “Mi sto divertendo molto considerando il lavoro che faccio: sapete, quel che faccio è roba seria”.

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