Friedrich Merz (foto Ansa)

editoriali

La linea dura e atlantista di Merz in Germania

Redazione

Il cancelliere in pectore sceglie come ministro degli Esteri Johann Wadephul, in quota Cdu, forte sostenitore della causa ucraina contro l'aggressione russa di Putin

Gerhard Schröder lo ha avuto verde per due legislature (Joschka Fischer). Angela Merkel li ha avuti rossi come Heiko Maas e Frank-Walter Steinmeier (quest’ultimo per due volte) ma anche gialli ossia Liberali come Guido Westerwelle. In Germania è quasi una legge: se il cancelliere è indicato dal partito di maggioranza relativa, il ministro degli Esteri è espressione del socio di minoranza della coalizione. Ieri però l’ormai quasi capo del governo Friedrich Merz ha rotto con la tradizione, indicando nel suo compagno di partito e uomo di fiducia Johann Wadephul la prossimo guida della diplomazia tedesca. Per la prima volta in sessant’anni c’è stato un cambio di paradigma: l’ultimo ministro degli Esteri in quota Cdu risale al lontanissimo periodo 1961-1966 (cancellieri Konrad Adenauer e poi Ludwig Erhard), era nato nel 1910 e, curiosamente, si chiamava anche lui Gerhard Schröder, tessera del partito nazista numero 2.177.050. Scegliendo Wadephul, il prossimo capo di governo invia un segnale chiaro: basta spaccature in politica estera, basta strabismi ora filoamericani, ora filorussi. Sullo scenario internazionale, questa è l’intenzione, il governo si muoverà con una sola voce, possibilmente più atlantista di quella della Spd alla quale è comunque affidato l’incarico strategico di rilanciare le Forze armate.

 

Il prossimo cancelliere si fida di Wadephul: in una recente intervista con la Faz, il politico 62enne ha definito Vladimir Putin “distruttivo, aggressivo, affamato”. E sempre parlando con i giornali tedeschi non ha mai escluso l’invio dei missili Taurus all’Ucraina in funziona antirussa: “Tutte le opzioni sono sul tavolo, e comunque sia la Russia non deve essere informata in anticipo su ciò che la Germania farà e quando”.

 

Atlantista doc, già capo della delegazione tedesca presso l’Assemblea parlamentare della Nato, il protestante Wadephul è tra i politici del fronte moderato forse quello meno incline al compromesso con Mosca. E con Trump alla Casa Bianca la scelta di Merz si spiega da sola.