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editoriali
L'entusiasmo che fa male a Trump
Le foto dei comizi di Harris sono vere, e non piacciono allo sfidante disorientato. I repubblicani cercano di aggiornare le loro strategie mentre la candidata dem si prepara al bagno di folla
I fattori da tenere sotto controllo per capire la corsa alla Casa Bianca sono tre: i sondaggi, l’entità dei finanziamenti elettorali e il livello di entusiasmo negli eventi pubblici. Fino a poche settimane fa, il candidato del Partito repubblicano ed ex presidente, Donald Trump, dominava su tutti e tre gli aspetti, gli stessi che avrebbero poi convinto il capo della Casa Bianca, Joe Biden, a ritirarsi dalla corsa elettorale, come ha spiegato lui stesso nella sua prima intervista dopo il ritiro rilasciata alla Cbs. Trump era contento dei suoi dati, i democratici invece erano nel panico. Questa era la fotografia di qualche settimana fa, in una campagna elettorale che ha dimostrato invece di cambiare ogni secondo, in un modo a cui gli Stati Uniti non sono affatto abituati: le corse elettorali sono delle lunghe maratone, si organizzano di quattro anni in quattro anni, questa invece è uno sprint, e tutto si è capovolto con l’arrivo di Kamala Harris.
I tre fattori (sondaggi, finanziamenti, entusiasmo) si sono ribaltati da quando la vicepresidente è diventata la candidata dei democratici e fino alla convention di Chicago della prossima settimana la situazione rimarrà così: tutti gli occhi saranno per Harris. La vicepresidente sta beneficiando dell’ondata di finanziamenti arrivati nelle casse dei democratici dopo il ritiro di Biden, dei sondaggi e anche di un entusiasmo imprevisto durante i suoi eventi. Harris arriva e trova un gran pubblico, spesso ad applaudirla, almeno una volta a contestarla. Ma le immagini sono elettrizzanti e davanti a tanta folla lei stessa sembra spesso sorpresa. Anche Trump lo è, tanto che in un momento in cui ancora deve capire come reimpostare la sua campagna elettorale e gli attacchi contro la nuova sfidante ha deciso che le immagini dei suoi comizi non possono essere vere. Lo ha deciso e lo ha detto, accusando Harris di ritoccare tutto con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale. La stampa americana si è presa la briga di verificare e si è accertata che le immagini sono verissime. Fanno solo molto male agli occhi di Trump.

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