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in francia

Macron va veloce sul nucleare

Mauro Zanon

Il voto dell'Assemblea nazionale francese fa saltare il lucchetto introdotto nel 2015 da Hollande. Il vero “nemico”, per Parigi, non è l’atomo: sono le energie fossili

La Francia accelera sul nucleare. Dopo il via libera del Senato a gennaio, anche l’Assemblea nazionale francese ha votato a favore dell’eliminazione del limite del 50 per cento per il nucleare nel mix energetico totale del paese. L’articolo, votato nel quadro del dibattito parlamentare sul disegno di legge d’“accélération du nucléaire”, fa saltare il lucchetto che era stato introdotto nel 2015 dall’allora presidente socialista François Hollande. Quest’ultimo aveva deciso di limitare la quota di energia che la Francia poteva ottenere dal nucleare su pressione dell’ala ecologista della gauche, spianando la strada alla chiusura contestata della centrale di Fessenheim. Oggi, complice la crisi causata dalla guerra in Ucraina e l’obiettivo di conquistare una sovranità energetica, il capo dello stato, Emmanuel Macron, ha deciso invece di puntare sull’atomo come fonte di energia affidabile e a basse emissioni di CO2.

“Non dobbiamo vergognarci della nostra politica a favore del nucleare”, ha dichiarato la deputata macronista Maud Bregeon, relatrice del disegno di legge, ricordando che Hollande è stato “il primo presidente a mettere in discussione questa eccellenza nazionale, una decisione presa per indebolire la filiera sulla base di considerazioni ideologiche e di accordi elettorali con i Verdi”. L’ampio pacchetto legislativo, il cui iter è iniziato lunedì sera, prevede inoltre la costruzione di sei nuovi reattori nucleari pressurizzati Epr2, come aveva già annunciato l’inquilino dell’Eliseo lo scorso anno. Il primo di questi reattori dovrebbe essere operativo a partire dal 2035. “Riprendiamo il filo di una grande avventura industriale francese iniziata negli anni Settanta”, ha affermato la ministra della Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher, prima di aggiungere: “Accelerare sulle energie rinnovabili significa essere ecologisti. Rilanciare la nostra filiera nucleare significa essere ecologisti”. Il vero “nemico”, per Parigi, non è l’atomo: sono le energie fossili.

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