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Il re Carlo III va Scozia, Irlanda del Nord e Galles: l'ombra dell'indipendentismo

Gregorio Sorgi

Problemi in vista, non solo per il Commonwealth: le prime visite del nuovo sovrano sono intrise di rischi. E la presenza costante della premier Truss desta perplessità

Londra. Le spinte repubblicane rischiano di frammentare il Commonwealth, come si è visto dall’annuncio del premier di Antigua e Barbuda, che ha promesso un referendum per archiviare la monarchia entro tre anni. Ma anche il Regno Unito non se la passa benissimo. Pur non avendo alcuno scopo politico, il viaggio di re Carlo III in Scozia, Irlanda del Nord e Galles rischia di essere funestato dall’ombra dell’indipendentismo da Londra. E non si tratta solamente della Scozia, dove il partito di governo - l’Snp della prima ministra Nicola Sturgeon, che oggi ha reso omaggio alla regina e si è detta pronta a “sostenere” re Carlo - è apertamente a favore della secessione da Londra, pur essendo contrario alla sostituzione della monarchia. Anche i viaggi in Irlanda del Nord, previsto per martedì, e Galles, venerdì, sono intrisi di rischi. Dopo avere tenuto il suo primo discorso davanti a deputati e Lord in seduta congiunta a Westminster, il monarca si è recato in visita a Edimburgo, dove il Parlamento scozzese ha espresso le condoglianze per la morte della regina. 

 

La presenza costante di Liz Truss nel tour di re Carlo ha destato perplessità; molti costituzionalisti l’hanno accusata di avere “politicizzato” il primo viaggio del nuovo sovrano. Downing Street ha precisato che la premier - un lontano passato anti monarchico in età universitaria, che l’ha perseguitata durante le primarie dei Tory - non “accompagnerà” re Carlo III e non prenderà parte ad alcun “tour” del paese. Questa è la linea del governo: “Il re porterà il lutto nazionale in tutto il Regno Unito e la premier lo seguirà e parteciperà alle funzioni”. 

 

Visti i suoi pessimi rapporti con la leadership scozzese, e non solo, Liz Truss vuole farsi notare il meno possibile. Solo poche settimane fa, l’allora candidata alle primarie dei Tory aveva descritto Nicola Sturgeon come una donna “in cerca d’attenzioni”, e che pertanto “andava ignorata”. Truss aveva utilizzato un tono simile nei confronti del premier laburista del Galles Mark Drakeford, definito un “Jeremy Corbyn con poca energia”. Uno dei primi atti di re Carlo III, contestato dai nazionalisti di Cardiff, è stata la nomina dell’erede al trono William come Principe del Galles. Questo titolo è controverso da quando, nel 1283, il Principe del Galles Dafydd ap Gruffydd fu ucciso su ordine di Edoardo I d’Inghilterra. Negli ultimi giorni, diciotto mila persone hanno firmato la petizione per abolire questo ruolo, che viene visto dai gallesi come un “simbolo del dominio britannico”. 

 

La reputazione della premier tra la comunità nazionalista in Irlanda del Nord - che disprezza la Corona britannica, e ambisce a un referendum per unirsi alla Repubblica d’Irlanda - è stata danneggiata dalle sue posizioni massimaliste sulla Brexit che, secondo i critici, hanno dato voce solamente agli interessi degli unionisti. La visita di re Carlo III a Belfast, dove il Parlamento è sospeso da febbraio, da quando il Democratic Unionist Party ha fatto precipitare la coalizione con i repubblicani di Sinn Féin per via della contrarietà al Protocollo sull’Irlanda del Nord introdotto dall’accordo sulla Brexit, è ricca di significati politici, a partire dal luogo. Re Carlo incontrerà i leader dei partiti di Belfast - oltre al ministro britannico per l’Irlanda del Nord, Chris Heaton-Harris - al castello di Hillsborough, dove tra il 1997 e il 1998 si sono tenuti gli incontri tra il premier britannico Tony Blair e il suo omologo irlandese Bertie Ahern, che hanno portato agli Accordi del Venerdì Santo. 

 

Nonostante la leader di Sinn Féin a Belfast Michelle O'Neill abbia reso omaggio alla Regina, lodando il suo ruolo nel processo di pace e riconciliazione in Irlanda del Nord, il suo partito non vede di buon occhio la monarchia britannica. Sinn Féin non ha partecipato alla cerimonia di proclamazione di Re Carlo a Hillsborough Castle domenica scorsa, perché non riconosce l’autorità della Corona; per lo stesso motivo, i deputati rinunciano ai propri seggi a Westminster. L’atmosfera non sarà delle migliori per Re Carlo. Gran parte dei repubblicani nordirlandesi hanno accolto la notizia della morte della Regina con indifferenza ma, secondo il Financial Times, una minoranza ha festeggiato con canti e fuochi d’artificio.