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editoriali

Parigi fa retromarcia sui tagli alla coltivazione della senape

Mon Dieu, è finita la mostarda. La lezione interessante ha a che fare con il modo in cui funzionano le filiere produttive mondiali. Questione nazionale

In Francia c’è penuria di mostarda. E’ diventata una questione nazionale in un paese dove il consumo personale medio è di un chilo all’anno e dove, dall’insalata ai panini, dalle patatine ai piatti di carne di maiale, tutto è insaporito con l’ottimo prodotto derivato dal seme di senape. E la soluzione non è vicina. Si parla di ritorno alla normalità della distribuzione della salsa nel 2024. La lezione interessante ha a che fare con il modo in cui funzionano le filiere produttive mondiali e ci ricorda che non bisogna mai pensare che tutto sia semplice.

 

L’abbondanza che ci mostra un colpo d’occhio in un supermercato deriva da poderosi meccanismi mondiali, creati in anni di rapporti commerciali e mantenuti da continui aggiustamenti e, in questo caso purtroppo, anche da razionali arbitraggi degli operatori economici. La mostarda è un prodotto molto francese, celebrato da notissime marche, ma l’origine (ahi, il sovranismo alimentare fa fare sempre brutte figure) dell’ingrediente di base, cioè dei granelli di senape, è quasi interamente canadese. E, da un po’ di tempo, sia per gli effetti dell’invasione russa in Ucraina, sia per la siccità, i canadesi hanno spostato verso la produzione di grano tutti i terreni che potevano essere utilizzati. Con il risultato di tagliare la produzione di senape. Gli specialisti francesi della mostarda si approvvigionavano per l’80 per cento di prodotto canadese e ora semplicemente non sanno come andare avanti. Ci sono progetti per tornare a coltivare in patria, come avveniva secoli fa. La Borgogna ha i terreni adatti e da questi progetti arriva l’indicazione del 2024 come anno di ritorno alla normalità, ma si tratterà di destinare 10 mila ettari alla coltivazione di senape. E’ un grande sforzo. La vicenda mostra come si riorganizza il mondo globalizzato quando le filiere lunghe vengono spezzate. Sembra una microstoria, ma il granello di senape, com’è noto, è da sempre generatore di storie più grandi.

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