Emmanuel Macron (AP Photo/Thibault Camus, Pool) 

Una Leopolda per Macron. Nasce Ensemble, citoyens!, la casa comune che unisce i moderati

Mauro Zanon

Siglato l’accordo per un grande centro. Liberali e moderati sosterranno la candidatura di Emmanuel Macron alle presidenziali del 2022. Ma non si parli di fusione: meglio dire “formalizzazione della maggioranza”. Un meeting tra fine novembre e inizio dicembre

L’accordo è arrivato attorno all’una di notte. “Abbiamo partorito la casa comune!”, ha commentato Oliver Becht, presidente del gruppo Agir, il partito di centrodestra Macron-compatibile, all’Assemblea nazionale francese. La casa comune, battezzata Ensemble, citoyens!, è quella dei liberali e dei moderati che sostengono la candidatura di Emmanuel Macron alle presidenziali del 2022: un grande centro che riunisce la République en marche, il partito del presidente, il MoDem, la formazione centrista di François Bayrou, Horizons, la neonata creatura politica dell’ex premier Édouard Philippe, il già citato Agir, ma anche Territoires de progrès, movimento di centrosinistra fondato dai ministri Jean-Yves Le Drian (Esteri) e Olivier Dussopt (Conti pubblici), e En Commun, ideato dalla ministra della Transizione ecologica Barbara Pompili. “Non sarà un partito unico, bensì un movimento sotto forma di associazione. Avrà la propria struttura giuridica, a cui aderiranno la République en marche, il Modem, Agir e Horizons”, ha dichiarato Becht a Libération. 

   
Attenzione, infatti, a utilizzare il termine fusione: meglio parlare di “formalizzazione della maggioranza”, come tiene a precisare al Foglio una fonte interna alla macronia. La gestazione non è stata semplice. Ci sono volute diverse settimane di riunioni, alcune molto ruvide, per arrivare a un punto di equilibrio. Che è stato raggiunto all’Hôtel de Lassay, sede dell’Assemblea nazionale, al termine di una cena di quasi quattro ore. “La nostra volontà è quella di costruire un movimento di combattimento per le prossime elezioni”, ha spiegato a Libé una fonte del MoDem: “Nessuno ha gli strumenti per correre da solo. Vedremo più avanti come partorire il partito centrista dei prossimi dieci anni”. 

     
Bayrou, in realtà, avrebbe voluto subito una fusione con Lrem all’interno di un “grande partito democratico”, che avrebbe lasciato alla porta Édouard Philippe, fermamente contrario al partito unico. Ma a quanto pare, ha vinto la linea Philippe, forse perché Macron e i suoi fedelissimi temono pericolosi strappi da parte dell’ex premier, in cima alle personalità preferite dai francesi nei sondaggi. Durante la riunione, Bayrou e Richard Ferrand, presidente dell’Assemblea nazionale e generale della macronia, hanno presentato il logo e una carta dei valori. Ensemble, citoyens! sarà diretta da un comitato esecutivo che opererà in forma collegiale: non ci sarà una presidenza unica. “Questa forma flessibile permette a ognuno di conservare la propria indipendenza e di essere a proprio agio in questa dinamica”, ha specificato in forma anonima uno dei futuri pilastri della casa comune. I partiti coinvolti resteranno liberi di fondersi tra loro, come sottolineato da un protagonista delle negoziazioni: “Possono esserci delle cooperazioni rafforzate tra le differenti personalità giuridiche che aderiscono alla casa comune”. Agir e Horizons, le due formazioni dell’emisfero destro di Ensemble, citoyens!, potrebbero fare passi avanti nel loro progetto di fusione la prossima settimana, secondo le informazioni di Libé. Lo stesso vale per Lrem e MoDem, anche se ci vorrà più tempo. 

  
Ci sarà invece un unico candidato di Ensemble, citoyens! per ogni circoscrizione alle elezioni legislative del 2022, garantiscono gli artefici del progetto. Tra fine novembre e inizio dicembre, verrà infine organizzato alla Mutualité di Parigi un meeting di presentazione della nuova maison dei macroniani, a ridosso, non a caso, del congresso dei Républicains, che designerà il candidato gollista alle presidenziali.