Zitto zitto Macron fa la bandiera blu-rivoluzione

Mauro Zanon

Dal cobalto al navy, ora c’è più Francia e meno Europa. Sarà dura spiegare le sfumature

Il 13 luglio 2020, dieci giorni dopo il rimpasto di governo che ha portato all’uscita di scena di Édouard Philippe, Arnaud Jolens, scenografo ufficiale della presidenza della Repubblica francese, si presenta davanti a Emmanuel Macron con un’idea. Jolens ha in mano due bandiere francesi, che sembrano uguali a un occhio poco attento, ma non lo sono. Nella mano sinistra, impugna un tricolore con una tonalità blu cobalto, lo stesso blu della bandiera dell’Unione europea. Nella mano destra, un vessillo colorato di blu marino, più scuro. “Domani ti cambio le bandiere su tutti gli edifici della presidenza”, avrebbe detto lo scenografo al capo dello stato francese, secondo quanto riportato dal libro “Elysée confidentiel”, facendo sorridere Macron.

  

Giscard aveva cambiato questo blu per questioni estetiche in occasione dell’avvicinamento all’Europa, ma la bandiera che tutti i presidenti si trascinano da allora non è la vera bandiera francese”, avrebbe aggiunto Jolens. Risultato? Discretamente, l’inquilino dell’Eliseo ha accolto i consigli del suo collaboratore, cambiando la scorsa estate il blu del tricolore francese, da blu cobalto a blu navy, su tutti gli edifici legati al palazzo presidenziale, all’Assemblea nazionale e al ministero dell’Interno.

   

   

La conferma è arrivata pochi giorni fa dalla radio Europe 1, secondo cui, accanto a Arnaud Jolens, anche Bruno Roger-Petit, consigliere per le questioni memoriali, avrebbe perorato la causa della modifica cromatica. I motivi che hanno spinto Macron a prendere questa decisione sono estetici, perché considera il blu navy, utilizzato da sempre dalla Marina francese, più elegante, ma soprattutto politici.

 

   

La volontà del presidente e del suo entourage è quella di richiamarsi ai colori della bandiera del 1793, ovvero a quella post rivoluzionaria, all’immaginario dei volontari dell’anno II e alla Convenzione, insomma a simboli potenti delle Rivoluzione francese. Secondo le informazioni di Europe 1, non è stata fatta nessuna comunicazione ufficiale sul cambio di colore perché Macron non vuole dare l’idea di mettere mano ai simboli profondi del paese. La scelta, inoltre, non è stata presa a cuor leggero, visto che all’interno stesso dell’Eliseo c’è stato un intenso dibattito tra quelli che consideravano la modifica cromatica totalmente priva di interesse e peggiorativa dal punto di vista estetico, e quelli che invece non vedevano l’ora di tornare al vecchio tricolore francese, nostalgici della loro infanzia prima degli anni Giscard.


  

Mancano poche settimane, ormai, all’inizio della presidenza francese dell’Unione europea, e tutti i macronisti, come riportato da Europe 1, giurano che non si tratta di un gesto anti europeo.