Foto LaPresse

internet economy

Facebook cambia verso e metaverso

Michele Masneri

Mark Zuckerberg punta a cambiare nome alla sua azienda. Salverà anche la faccia?

Insomma Mark Zuckerberg ha deciso, cambierà nome a Facebook: secondo la rivista online The Verge, il motivo ufficiale è che Facebook fa ormai varie cose, tiene dentro WhatsApp e Instagram, e insomma è come Google che non si chiama più Google da un po’, o la Fiat che non si chiama più Fiat da un po’.

 

Ma la parola d’ordine è “metaverse”, il metaverso,  termine coniato dallo scrittore di fantascienza Neal Stephenson per indicare un mondo parallelo completamente digitale in cui scappare se il nostro di mondo, quello analogico, diventa insopportabile. Una crasi di “meta universo”, un universo al di là, che Facebook sta esplorando per attrezzare e colonizzare almeno quanto gli altri grandi plutocrati alla Bezos o Musk puntano sulla luna o su Marte.

 

Il metaverso è già realtà, è un Second Life di lusso, ci sono le sue valute (i bitcoin e i suoi derivati), i videogiochi (tanti si combattono già nella realtà virtuale), l’arte (con gli Nft). E sul “metaverso” nei giorni scorsi Facebook aveva annunciato l’assunzione di diecimila persone in Europa e si pensa che una fetta arriveranno in Italia, nello specifico a Milano. "Le persone passeranno dal vederci come una social media company a una metaverse company”, aveva detto a luglio Zuck. L’azienda del resto negli ultimi anni aveva rilevato Oculus, il cannocchiale per la realtà virtuale. “Credo che il metaverso sarà il successore dell’internet mobile”, ha detto sempre Zuck.

 

C’è poi chi pensa che questo metaverso, e il cambio di ragione sociale,  caschino a fagiuolo, mentre Facebook è sputtanata come non mai, tra inchieste, fughe di dati, e la fama di sfruttatrice di beghe e mitomanie che infestano il pianeta.  Forse la Facebook normale, quella vecchia, che ricorda i compleanni, quella dei “buongiornissimo caffè”, è ormai come l’Alitalia e diventerà la bad company dell’Internet, coi suoi utenti anziani e i sovranisti e seguaci di teorie balorde purché cospiratorie. Quella nuova, l’Ita del metaverso, sarà la sfavillante Facebook digitale che ti porterà verso nuove destinazioni (rimane il paradosso che secondo i suoi creatori il metaverso serviva per sfuggire al pianeta analogico schifoso, ma, parliamoci chiaro, se il nostro pianeta analogico fa abbastanza schifo, un po’ è proprio colpa di Facebook, vabbè). 

  • Michele Masneri
  • Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).