Eric Adams (Foto Ansa)

il voto per il nuovo sindaco

Eric Adams è il nuovo volto di New York

Le primarie nella roccaforte democratica degli Stati Uniti. Chi le vince è con buone probabilità il prossimo sindaco eletto

Luciana Grosso

Ancora si contano i voti delle primarie per eleggere il candidato sindaco della città, dove quest’anno si è votato con un sistema elettorale nuovo e più complesso. In largo vantaggio c'è l’ex capitano della polizia newyorchese

La campagna elettorale per il sindaco di New York non è ancora iniziata che già è finita. Nella città, che da anni ormai è una roccaforte democratica (l’ultimo sindaco al 100 per cento repubblicano è stato Rudy Giuliani, tra il 1994 e il 2002) le primarie democratiche per la scelta del candidato sindaco coincidono, di fatto, con le elezioni vere e proprie. E dunque, a meno di sorprese, ha senso pensare che il prossimo sindaco di New York sarà Eric Adams, che nella notte ha conquistato il 35 per cento dei voti.

 

Ex capitano del dipartimento di polizia di New York e afroamericano, Adam ha portato avanti una campagna elettorale tutta centrata sulla lotta al crimine e – senza contraddizione, perché contraddizione non c’è – al fianco di BLM contro gli abusi e le violenze della polizia e – senza contraddizione, perché contraddizione non c’è –contro chi chiede il “defund the police” (proposta che ha definito ‘una roba da fighetti bianchi’). 

 

Seconda, a meno di sorprese clamorose in arrivo dal conteggio ‘seconde scelte’, ossia dal fatto che, questa volta gli elettori non dovevano limitarsi a indicare un nome solo, ma a fare una specie di classifica tra i candidati, è la candidata progressissta Maya Wiley, anche lei afroamericana, avvocata, attivista per i diritti civili, consigliere del sindaco uscente Bill de Blasio, e candidata del fronte progressista (aveva l’endorsement di Alexandria Ocasio Cortez). 

 

Malissimo invece è andata la candidatura dell’ex superfavorito Andrew Yang. L’ex candidato alle primarie per la presidenza non è andato oltre l’11%, mostrando una volta di più, che tradurre il seguito sui social in voti non è facile come sembra. 

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