Il foglio internazionale

L' occidente deve riscoprire (anziché abbandonare) la meritocrazia

Per fermare la corsa cinese dobbiamo tornare all’idea che ha reso grande la nostra civiltà. Un’ipotesi di Adrian Wooldridge

L’idea meritocratica è così fondamentale per le società moderne che la diamo quasi per scontata”. Così inizia l’articolo sul Times di Adrian Wooldridge, giornalista dell’Economist e autore di un libro in difesa della meritocrazia: “Quando facciamo domanda per un lavoro ci aspettiamo di essere giudicati in base alle nostre abilità individuali piuttosto che alle conoscenze familiari. E siamo indignati quando sentiamo l’odore del nepotismo, del favoritismo e della discriminazione. Tuttavia, è folle dare per scontato qualcosa che è così fondamentale per la salute della nostra società. Guarda nella tua anima e vedrai quanto è innaturale la meritocrazia: gli esseri umani sono programmati biologicamente per favorire i loro amici rispetto agli estranei”.

 

Wooldridge spiega che per gran parte della storia la società veniva organizzata sulla base di un principio ereditario; questo mondo è stato distrutto da quattro rivoluzioni (quella industriale, americana, francese e liberale) nate grazie all’ideale meritocratico. Queste rivoluzioni hanno creato e distribuito nuove opportunità, e fatto scoprire nuovi talenti.

 

Secondo Wooldridge la meritocrazia ha creato una società molto più giusta ma, ciò nonostante, questo principio è sotto attacco da più fronti. Anche chi governa la grande macchina della meritocrazia ha dei seri dubbi: i professori di Yale e Harvard Daniel Markovits e Michael Sandel hanno scritto di recente due libri contro la meritocrazia. Queste idee hanno un impatto nel mondo reale, dato che le aziende stanno introducendo quote di ogni tipo in nome “dell’equità”, sostituendo il principio delle pari opportunità. Secondo Wooldridge, le tesi dei critici della meritocrazia hanno un fondo di verità: al giorno d’oggi quest’idea è stata inquinata dal denaro. Le famiglie ricche hanno maggiori possibilità di fare vincere la lotteria meritocratica ai loro figli, ad esempio iscrivendoli alle scuole private.

 

Ma la soluzione a questi problemi è più meritocrazia, non meno: consentire alle scuole di selezionare sulla base delle abilità, costringere le scuole private a riservare, propone Wooldridge, la metà dei posti agli studenti più intelligenti. “La guerra al merito sta avvenendo proprio nel momento in cui l’occidente sta affrontando la più grave minaccia degli ultimi decenni… Dopo molti anni, i cinesi hanno riadattato la meritocrazia all’epoca della scienza e della tecnologia. Stiamo per imparare che l’idea meritocratica può servire l’autoritarismo statale e non solo, come era stato fino ad ora, la democrazia liberale.

 

Secondo Wooldridge questa tendenza del mondo sviluppato potrebbe rallentare il tasso di crescita dell’occidente, dato che le aziende e i governi non sceglieranno più i migliori, e allo stesso tempo sposterà l’equilibrio geopolitico verso uno stato cinese che è meno capriccioso rispetto a noi. Questa è la conclusione di Wooldridge: “Riusciremo a evitare questo processo solo se saremo in grado di riparare l’idea meritocratica che ha contribuito al successo dell’occidente in primo luogo”.

(Scrive il Times del 31 maggio 2021)

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