Processo a Trump, la polizia non era collusa con la folla
Durante il processo d'impeachment arrivano audio e filmati mai visti prima che chiariscono il ruolo degli agenti della sicurezza e del vice Mike Pence
Al secondo giorno del processo di impeachment contro l’ex presidente Donald Trump, i democratici hanno mostrato materiale mai visto prima che riguarda l’irruzione al Campidoglio del 6 gennaio. Si tratta di comunicazioni radio e di filmati che risolvono due misteri non ancora chiariti a dispetto dei milioni di immagini a disposizione. Il primo è la presunta collusione della polizia del Campidoglio con la folla di assalitori trumpiani. C’è un video di quattordici secondi che mostra gli agenti aprire le transenne e far passare gli aggressori ed è considerato la prova che quel giorno la polizia collaborava con loro. Le comunicazioni radio raccontano una storia diversa. “Abbiamo molti feriti! Abbiamo molti feriti! – Occhio, il discorso [di Trump] è finito – Attenzione, c’è un gruppo di cinquanta che sale dal lato ovest – Ci stanno tirando addosso pali di metallo – Datemi le forze antisommossa, ora! Abbiamo molti agenti feriti qui!”. Le voci sono disperate (un agente morirà). E ancora: “Stiamo per dare i riot warning, perché è una rivolta – Declare it a riot”. Quest’ultima cosa va spiegata. La polizia può dichiarare che c’è una rivolta in presenza di una folla minacciosa che sta commettendo violenze. Se la folla non si disperde subito, gli agenti possono intervenire, usare la forza e arrestare chi vogliono. Le registrazioni radio raccontano il progressivo e velocissimo collasso delle difese del Campidoglio perché i poliziotti sono sopraffatti ogni volta che tentano di attestarsi su una linea e di fermare la folla, troppo numerosa per loro. Salta la prima barriera, salta la seconda barriera e così via, fino a quando la folla arriva dentro l’edificio. Il fotografo che ha girato il video degli agenti che aprono le transenne si chiama Marcus DiPaola e dice a PolitiFact, un sito che si occupa di fact-checking, che “non gli hanno aperto, i trumpiani stavano per menare i poliziotti, che è la ragione per la quale ho cominciato a filmare. A quel punto gli agenti hanno abbandonato, erano completamente sopraffatti, cento a uno, combattere sarebbe stato senza senso. C’erano trenta poliziotti a difendere i tre ingressi su quel lato del Campidoglio contro migliaia di persone”. Resta che lo schieramento era debolissimo anche se c’erano stati molti segnali d’allarme nei giorni precedenti e c’è la questione del trattamento diverso (se fosse stata una protesta Black Lives Matter ci sarebbe stata una reazione più veloce e più dura?).
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)