Non trasformiamo Trump da loser in vittima
Non servono rivincite morali, ma sano realismo: The Donald è già stato bocciato dal voto. Con l’impeachment si rischia invece di riconsegnargli il ruolo agognato del perseguitato di una manovra di establishment. Occhio
Nessuno può essere tanto stupido da sottovalutare Trump, con la scusa che è un buffone da circo, un egomaniaco e un sociopatico demenziale. Per quattro anni Trump ha inscenato, anche attraverso un account twitter oggi a lui precluso, e avvalendosi degli immensi poteri esecutivi della Casa Bianca, quello che il geniale Mitterrand definì un “colpo di stato permanente”. E’ stato un presidente tendenzialmente fuorilegge, che si poneva al di sopra e contro la Costituzione, e ha realizzato questa sua essenza demagogica, non parlerei di progetto, distruggendo il Partito repubblicano, il partito di Lincoln, rendendolo un’appendice schiava del suo cosiddetto movimento autoritario e fascio-populista, razzista, suprematista. Questa tragica farsa ha liquidato nientemeno che la divisione dei poteri nel paese di Hamilton e Madison e Jefferson, ed era arrivata a nullificare la funzione di controllo del Congresso, mentre si delineava con la sua America first una posizione isolazionista e di sudditanza al management autoritario delle democrazie illiberali nel mondo. Gli unici poteri sopravvissuti sono quello giudiziario, quello dei funzionari pubblici, quello dei militari, quello della stampa libera.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.