La piazza e Macron
Il presidente ha imparato a convivere con le proteste, interne ed esterne, e anche ad ascoltarle
In Francia la maggioranza proporrà una riscrittura dell’articolo 24 della legge sulla Sicurezza, che piace solo al ministro dell'Interno Darmanin
La maggioranza proporrà una riscrittura dell’articolo 24 della legge sulla Sicurezza globale in Francia. La notizia è arrivata ieri dopo le proteste del fine settimana. All’articolo, però, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin è attaccato in modo particolare – nonostante, sostengono alcuni macroniani, il grande pasticcio lo abbia creato lui con una serie di dichiarazioni poco chiare – e ieri ha ribadito le sue posizioni dopo che i leader di Lrem, MoDem e Agir avevano già preso la loro decisione, accettata anche dal presidente Macron. E’ da una settimana che vanno avanti le proteste contro l’articolo 24, approvato dall’Assemblea nazionale e secondo il quale chiunque diffonda immagini in grado di danneggiare “l’integrità fisica e morale” dei poliziotti può essere punito con un anno di carcere o con una multa da 45 mila euro. La legge deve ancora avere l’approvazione del Senato, ma le critiche sono iniziate immediatamente. I primi a protestare sono stati i giornalisti, testate di destra e di sinistra: se non si possono diffondere le immagini, raccontare e documentare le violenze commesse dagli agenti diventa più complicato.
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- Micol Flammini
Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.