Trump, Barrett e la paranoia liberal del colpo di stato
Esercitare le paranoie liberal sul golpe a venire del presidente americano fa perdere di vista il miracolo del liberalismo americano (Barrett compresa)
Sono cominciate le audizioni senatoriali per il gradimento a Amy Coney Barrett, nominata da Trump alla Corte suprema degli Stati Uniti. Intorno alla nomina ci sarà battaglia elettorale, il che è già un nonsenso. D’altra parte la stessa maggioranza repubblicana del Senato che aveva contestato a Obama il potere di nominare un giudice supremo a nove mesi dalle elezioni presidenziali è ora pronta a ratificare la scelta del “suo” presidente a poche settimane da un voto analogo. Sarebbe in fondo strano che non ci sia baruffa, e di quelle dure. I democratici diranno che la Coney Barrett è stata scelta perché è di destra, perché è cattolica, perché è nota come il Giudice Dogma, perché è contro la sanità pubblica, contro l’aborto, a favore della dittatura del mercato, un giudice conservatore pronto a favorire Trump in una eventuale contesa legale intorno agli esiti del voto, come i due precedenti nominati Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh (maggioranza conservatrice sei a tre). Tutte cose vere e false. I repubblicani diranno che la Coney è stata scelta perché è una donna esemplare che lavora, che ha sette figli di cui un paio adottati e uno Down, che ha una formazione a prova di bomba, che non può essere discussa per la sua fede, che il suo costituzionalismo originalista è il riflesso di una grande tradizione giuridica americana, che la sua indipendenza rispetto a contese legali eventuali sulla presidenza e su altro è inattaccabile. Tutte cose vere e false.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.