Finora XR ha sempre contato sul sostegno di un fronte di intellettuali e celebrità progressisti che hanno difeso e giustificato le sue attività, nella maggior parte dei casi illegali. Ma ora anche il leader del Labour, Keir Starmer, dice: gesto "antidemocratico"
Fino a pochi mesi fa una buona parte dell’establishment britannico vedeva di buon occhio Extinction Rebellion (XR), il gruppo ambientalista diventato famoso per le proteste di massa e gli atti di disobbedienza civile. Molti divi dello spettacolo, tra cui Emma Thompson e Benedict Cumberbatch, avevano espresso il loro sostegno al movimento, e la stampa progressista era sulla stessa linea. Ma negli ultimi tempi alcuni storici fiancheggiatori di XR si sono allontanati dal movimento, che a loro dire ha imboccato una deriva troppo militante. Lo scorso sabato un gruppo di circa 150 attivisti ha bloccato la distribuzione di alcuni giornali di stampo conservatore, la maggior dei quali fanno capo al magnate australiano Rupert Murdoch, perché ritenuti negazionisti del cambiamento climatico.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE