La polizia thailandese blocca la marcia democratica nell'anniversario del golpe

Centinaia in piazza per chiedere nuove elezioni generali entro novembre. Arrestati alcuni manifestanti, durante uno dei più grandi atti di dissenso dal 2014, quando l'esercito ha preso il potere

Redazione

Martedì la polizia thailandese ha arrestato alcuni manifestanti che hanno tentato di raggiungere la sede del governo a Bangkok. Diverse centinaia di thailandesi erano scesi in piazza per chiedere nuove elezioni generali entro novembre. Il ritorno alle urne è continuamente respinto dalla giunta militare al potere sin dal 2014, quando il golpe del generale Prayut Chan-O-Cha, ha rovesciato il governo eletto di Yingluck Shinawatra il 22 maggio di quattro anni fa. Le proteste sono uno dei più grandi atti di dissenso dal giorno in cui l'esercito ha preso il comando e stanno montando nonostante il divieto di tenere raduni politici di oltre cinque persone. Dopo diverse ore di tensione, segnate da alcuni svenimenti a causa del gran caldo, cinque organizzatori della protesta si sono consegnati alla polizia, secondo alcuni giornalisti di Afp sul posto, mentre altri tre sono stati arrestati, afferma l'organizzazione Thai Lawyers for Human rights. 

     

Secondo il Times of India, i leader della protesta hanno salutato la folla con tre dita alzate mentre venivano portati in un furgone della polizia: un simbolo di resistenza preso in prestito dal movimento anti-golpista thailandese dal film hollywoodiano "The Hunger Games". Nelle serie di libri e film, il saluto era un simbolo di ribellione contro il dominio totalitario. Durante le proteste in Thailandia di questi anni è diventato un simbolo non ufficiale dell'opposizione al colpo di stato e una risposta creativa a diversi divieti che la giunta al potere ha posto sulla libertà di espressione, con la chiusura di diverse stazioni televisive e il blocco di centinaia di siti web.

   

 

Il primo ministro Prayut Chan-O-Cha ha suggerito che le elezioni si terranno a febbraio del prossimo anno. Ma la data per il ritorno alla democrazia, che era stata fissata per la prima volta nel 2015, è stata ripetutamente posticipata in calendario e la pazienza della società thailandese verso la giunta si sta esaurendo. Dall'alba, centinaia di attivisti di mezza età e studenti si sono riuniti per marciare da un'università dove si erano accampati durante la notte fino alla sede del governo. La protesta è stata dispersa in seguito agli arresti.

   

      

"Prima vogliamo che la gente si renda conto che è arrivato il momento di cambiare. Bisogna farla finita con il colpo di Stato, la cosa più importante sono le persone. Se le persone non sostengono il colpo di Stato, il governo, penso che la Thailandia possa cambiare", afferma un manifestante in questo video di AskaNews. "Abbiamo la costituzione del governo militare, ma le elezioni potrebbero essere un inizio. Almeno la gente avrà la libertà d'espressione. Questo è il motivo per cui vogliamo che il governo, che il governo militare organizzi delle elezioni quest'anno", aggiunge.

    

La Thailandia è stata scossa da proteste pro e anti governative per più di un decennio, alcune delle quali hanno provocato diversi morti. Il governo militare ha promesso riforme e riconciliazione per una Thailandia politicamente divisa e dice di aver compiuto il golpe per porre fine al ciclo di violenza. Prayut, che si appoggia all'élite monarchica di Bangkok, afferma di essere stato costretto a prendere il potere anche per sanare la politica del regno e riavviare un'economia in preda alla corruzione. Ma il governo è macchiato da scandali di corruzione e dal ripetuto rinvio delle elezioni promesse.

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