I "minatori" di Caracas, che cercano metalli perduti nelle fogne

Decine di persone si immergono ogni giorno nel fiume Guaire, dove drenano le cloache di Caracas. Trovare gioielli è la loro illusione, ma un pezzo di rame è sufficiente per alleviare la fame

Redazione

Il giornalista di Afp Esteban Rojas ha pubblicato un reportage dal Venezuela, nel quale descrive la tremenda situazione in cui sono costrette a vivere moltissime persone. Il reporter ha puntato l'obiettivo della sua fotocamera sul fiume Guaire, destinazione delle fogne di Caracas, dove ogni giorno decine di giovani "minatori", come si chiamano tra di loro, si immergono fino alle cosce in cerca di metalli perduti da rivendere. Trovare gioielli e oro è la loro illusione, ma un può bastare un pezzo di filo di rame per alleviare la fame.

  

"Si cerca di sopravvivere. La situazione è difficile", dice il 23enne Bryan a AFP, che denuncia anche le violenze della Guardia Nazionale che talvolta ferma i "mineros", li carica sulle camionette e li deruba. Un anello d'oro di cinque grammi è stato il miglior reperto che Bryan ha recuperato in sei mesi di immersioni, molto più redditizio dei suoi precedenti lavori di fornaio e muratore. Per un oggetto del genere, gioiellieri e commercianti possono pagare almeno sette milioni di bolivar, 30 dollari sul mercato nero. Ma possono passare diverse settimane senza trovare niente di valore. "A volte smetto di nutrirmi per dare da mangiare alla mia bambina di tre anni", ha detto Bryan al giornalista di Afp, mentre a pochi metri di distanza le poiane cercavano cibo nelle montagne di spazzatura galleggiante.

   

Con il deteriorarsi delle condizioni socio-economiche, i "minatori" proliferano in Guaire e in altri flussi di acque reflue a Caracas. La Commissione economica per l'America latina e i Caraibi (Eclac) ha classificato la povertà al 32,6 per cento e l'estrema povertà in Venezuela al 9,5 per cento nel 2014. Da allora l'Eclac non cita statistiche ufficiali, ma un nuovo calo del pil del 16,5 per cento nel 2017, secondo il Fmi, fa temere per una situazione ben peggiore. Secondo uno studio condotto dalle principali università del paese, la povertà estrema è salita al 61,2 per cento nel 2017, mentre il governo lo stima al 4,4 per cento.

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