Donald Trump durante la convention dei Repubblicani a Cleveland di luglio (foto LaPresse)

Un Foglio internazionale

Così Trump cambierà l'identità del Gop

Redazione
La sfida di The Donald “è trasformare il suo messaggio ribelle in una filosofia di governo coerente. Gli è stato consegnato un mandato importante: trasformare la cultura politica americana", scrive il Las Vegas Review-Journal.

Donald Trump, prima di entrare nella storia per la sua cavalcata alla Casa Bianca, era già entrato nella storia per essere stato il candidato alle elezioni presidenziali di uno dei due maggiori partiti americani ad aver ricevuto il minor numero di endorsement da parte dei principali quotidiani degli Stati Uniti. Tra i maggiori 100 quotidiani, per diffusione, solamente due sono quelli che avevano scelto di appoggiare il candidato repubblicano: il Las Vegas Review-Journal e il Florida Times Union.

 

Che cosa ha scritto il Las Vegas Review-Journal il giorno dopo la vittoria? “Come è stato dimostrato martedì sera, gli scienziati della politica americana devono strappare i propri bloc notes. Anni fa, il grande autore satirico P. J. O’Rourke scrisse un favoloso saggio sul significato delle elezioni del Nicaragua del 1990, in cui venne sconfitto il comunista Daniel Ortega. I sondaggi prima del voto avevano descritto una sua facile vittoria. Mr. O’Rourke ironicamente aveva osservato che coloro che risiedono in uno stato autoritario potrebbero non essere così ansiosi di opporsi pubblicamente a un regime ancora al potere. La sua analisi si rivelò lungimirante”.

 

Lo stesso schema, scrive il Las Vegas Review-Journal, è stato applicato alle elezioni americane. “I sondaggi hanno mostrato costantemente un netto vantaggio della signora Clinton. Ma oggi dobbiamo chiederci: quanti elettori intenzionati a votare Trump sono stati costretti al silenzio dalla vergognosa macchina progressista, intenta a considerare razzisti, misogini, bigotti, omofobi o ignoranti tutti coloro che si discostavano dal pensiero dominante?”.

 

La sfida di Trump oggi, scrive il giornale, “è trasformare il suo messaggio ribelle in una filosofia di governo coerente. Gli è stato consegnato un mandato importante: trasformare la cultura politica americana. Ciò comporterà anche ricucire i rapporti con i repubblicani del Congresso. Il suo predecessore, Barack Obama, è entrato alla Casa Bianca predicando l’unità, ma ha fatto di tutto per ridurre al minimo gli spazi di dialogo con gli avversari screditando i suoi avversari politici. Trump deve respingere questo approccio a favore del rispetto. E circondarsi di consulenti capaci e competenti per temperare i suoi istinti più impulsivi”.

 

In conclusione, scrive il giornale di Las Vegas, “abbiamo sentito per mesi la voce degli ‘esperti’ che ci segnalavano come il fenomeno Trump fosse il segnale di un guasto fondamentale del processo di formazione dell’identità del Partito repubblicano, mentre abbracciavano senza battere ciglio la macchina democratica della signora Clinton, considerandola un esempio di forza e di supremazia del bene. Oggi possiamo dire che era vero il contrario”.

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