Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (foto LaPresse)

Berlino apre le porte agli oppositori di Erdogan

Redazione
Aumentano i rifugiati turchi in fuga dalla repressione del regime. La Germania è disponibile a concedere loro asilo.

In un’intervista al quotidiano tedesco Welt, Michael Roth, ministro alle Politiche europee per la Germania e membro del partito Spd, ha dichiarato che il suo paese “accoglierà volentieri” le richieste d’asilo presentate dai perseguitati in Turchia. “La Germania è un paese che guarda verso l’esterno ed è aperta a tutti coloro che sono politicamente perseguitati, è una questione di principio”, ha detto Roth, aggiungendo che la disponibilità tedesca all’accoglienza “non riguarda solamente i giornalisti”. 

 

Sono sempre più numerosi i cittadini turchi in fuga dalla repressione del governo di Recep Tayyip Erdogan, accusati di essere seguaci del predicatore e presunto ideatore del fallito colpo di stato, Fethullah Gülen. In molti cercano rifugio in Germania, in particolare in Baviera. Secondo il ministero dell’Interno, lo scorso luglio almeno 550 cittadini turchi sono fuggiti in Germania e il loro numero è aumentato nei mesi successivi, fino ad arrivare a 762 ad agosto e 696 a settembre. Tra i rifugiati politici si contano molti professionisti, come rettori, pubblici ministeri, insegnanti e giornalisti. La maggior parte di questi, riferiscono le autorità, si dichiara di etnia turca nella speranza di ottenere più facilmente l’asilo politico. In agosto, il quotidiano tedesco Welt aveva pubblicato un rapporto sulle presunte attività dei servizi segreti turchi (Mit) in Germania, riportando che questi ultimi potrebbero contare su circa 6 mila informatori.

 

Il ministro Roth ha espresso dure critiche nei confronti di Erdogan: “Ciò che sta succedendo in Turchia va contro i valori e le leggi dell’Europa, la democrazia e la libertà di stampa. Perciò la nostra risposta al governo turco è molto chiara: così non è accettabile!”, ha detto. Roth ha accennato anche al fatto che questi eventi avranno una ricaduta negativa all’interno della discussione di un possibile ingresso della Turchia nell’Unione europea. Tuttavia, il ministro ha messo in guardia sulla fine dei negoziati di adesione, che rischierebbe di “isolare la Turchia, attualmente orientata verso l’occidente”. 

 

Lunedì anche il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, aveva lanciato pesanti accuse contro Erdogan, sostenendo che le repressioni nei confronti degli oppositori al regime ricordano le purghe compiute dalla Germania nazista.