La Brexit strategy italiana

Più margini di spesa e tagliamo le tasse a imprese e lavoratori

Ennio Doris
Come suggerisce anche Mario Draghi della Banca Centrale Europea, è necessario ridurre la pressione fiscale. Capisco che non si può fare moltissimo,che bisognerebbe tagliare i costi, ma un’indicazione immediata sul taglio delle imposte ai privati, lavoratori e imprese, sarebbe una spinta per agevolare gli investimenti.

La Brexit è stata una risposta molto forte a una politica europea troppo orientata al controllo del deficit annuo senza mai considerare la situazione dell'economia (economica) reale. Per l’Italia una politica del rigore – che è il contrario di quello che bisogna fare in periodi di crisi – è stata penalizzante. Dopo la crisi Lehman, Obama è venuto diverse volte in Europa per convincere la Germania a fare più politiche espansive. Da qui si riparte. Come suggerisce anche Mario Draghi della Banca Centrale Europea, è necessario ridurre la pressione fiscale. Capisco che non si può fare moltissimo,che bisognerebbe tagliare i costi, ma un’indicazione immediata sul taglio delle imposte ai privati, lavoratori e imprese, sarebbe una spinta per agevolare gli investimenti. Altro ambito : a suo tempo il governo Monti inserì la Tobin Tax penalizzando il settore finanziario e ottenendo poco in termini di gettito. Gli inglesi e gli altri paesi membri non seguirono il nostro esempio da primi della classe. Abbiamo regalato business agli altri, adesso dobbiamo fare il contrario. Ritorno comunque sul punto prioritario precedentemente espresso. Dobbiamo ridurre le imposte affinché ripartano i consumi nel breve periodo e gli investimenti in quello mediolungo. La Brexit ci dà l’occasione di ottenere nuovi stimoli attraverso, come dicevo, l’aumento del deficit – potremmo portarlo al 2,5 per cento o vicino al limite del 3 – perché adesso lo spread tra l'altro è quietato grazie all’azione della Bce. Dovremmo dunque guadagnare più margine di spesa e ridurre le tasse.

 

Ennio Doris è presidente della Banca Mediolanum

 

Clicca qui per leggere tutti gli altri interventi del girotondo d'opinioni

Di più su questi argomenti: