Roberto Saviano (foto LaPresse)

Anche un columnist messicano attacca Saviano per le “riscritture” in ZeroZeroZero

Angela Nocioni
Sul País Juan Villoro denuncia l’autore italiano e aggiunge nuovi elementi che sembrano smentire la sua difesa alle accuse americane di aver usato materiale non suo. Un nuovo capitolo latinoamericano alla saga di accuse di plagio allo scrittore.

Si aggiunge un capitolo latinoamericano alla saga di accuse di plagio, con strascico di liti connesse, al libro di Roberto Saviano "ZeroZeroZero" (Feltrinelli, 2013), indagine sul mercato planetario di cocaina. E' sostanzialmente sempre la stessa vicenda che ogni tanto qualcuno ritira fuori. Quando questo accade in Messico, dove i giornalisti morti coprendo notizie sul narcotraffico sono molti, la polemica prende un tono particolarmente acido. Lo scrittore messicano Juan Villoro ha dedicato al caso la sua colonna sul giornale spagnolo El País di sabato, poi ripreso e citato dall'argentino Clarín .

 

Villoro trova che il libro di Saviano sia scritto con "indubitabile fibra narrativa" e che offra una impressionante quantità di dati sul crimine organizzato. Cita le perplessità sul lavoro di Saviano pubblicate in un pezzo, firmato da Michael Moynihan, uscito nel numero di febbraio della rivista messicana Nexos (già apparse negli Stati Uniti a settembre sul Daily Beast). Scrive che "alcune delle ‘interviste’ sono riscritture di testi altrui". Prende ad esempio le informazioni che nel libro di Saviano vengono attribuite a un membro dei kaibiles, “forze di élite del Guatemala”. "Lo sconosciuto – scrive Villoro – gli racconta tutto quello che lui ha bisogno di sapere. L'informazione coincide sorprendentemente con quello che il giornalista messicano José Luis Castillejos ha scritto per l’agenzia Notimex. Come giustifica Saviano i passaggi che sembrano arrivargli da altri colleghi? Intervistato da Moynihan Saviano spiega che i testi si somigliano perché si basano sugli stessi dati".

 

Insiste con piglio severo Villoso, aggiungendo alcune novità a quanto già pubblicato dal Daily Beast: "Usare informazione altrui è perfettamente valido, sempre e quando lo si riconosca. Ho avuto accesso al materiale di 54 pagine che Saviano ha presentato a varie case editrici nell'autunno del 2012 per vendere il suo libro. Lì assicura che il contenuto del suo lavoro è assolutamente veritiero, prodotto di indagini, interviste e registrazioni telefoniche. Questa veridicità sottolinea l’importanza documentale del libro e incide sulla valutazione dei diritti d'autore". Ci va pesante Villoro, sembra molto arrabbiato. Con discutibile gusto scomoda addirittura il ricordo di Anabel Flores Salazar, l'ultima giornalista messicana trovata brutalmente uccisa pochi giorni fa. "Anabel Flores Salazar, reporter di El Sol de Orizaba, è appena stata assassinata (nello stato di) Veracruz" scrive Villoro. "Quindici giornalisti sono stati uccisi in questo stato in anni recenti". Poi accusa: "Saviano non si è infiltrato nelle reti del potere: si è infiltrato in reportage altrui".

 

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