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La discutibile scelta di rifiutare l'archiviazione di Fugatti per l'abbattimento dell'orso. Bellurie italiane

Redazione

Il gip di Trento si oppone alla richiesta di archiviazione, reputa che vi siano “elementi indiziari” per imputare il presidente della provincia di Trento per il reato di “uccisione di animale con crudeltà”.  L'esempio del Giappone

Quello del gip, giudice per le indagini preliminari, in soldoni colui che decide se una indagine ha sussistenza per proseguire oppure no, è un ruolo delicato e di grande equilibrio. A volte, con rispetto parlando, anche di un po’ di fantasia. A Milano un gip può smontare senza complimenti le recenti inchieste urbanistiche cosiddette. Spostandosi tra i monti, il gip di Trento, Gianmarco Giua, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla stessa procura (succede) per un caso senz’altro minore: l’abbattimento lo scorso anno dell’orso M90, che con ordinanza del presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, era stato ucciso con 2 (due) proiettili dalle guardie forestali in quanto pericoloso. Ma il gip, contrariamente alla richiesta di archiviazione, reputa che vi siano “elementi indiziari” per imputare il Fugatti del reato di “uccisione di animale con crudeltà”, secondo gli articoli 544 bis e 544 ter comma 1 del Codice penale. Ora: l’art. 544 bis (uccisione di animali) punisce chi “per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”.

Non è questo il caso. E il 544 ter, comma 1 (maltrattamento di animali) “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale, oppure lo sottopone a sevizie, a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”. Ma gli sarà sembrato, al gip. Il dubbio che se c’è da indagare un politico la magistratura non si tira mai indietro, lo respingiamo con sdegno. Quanto all’aderenza al principio di realtà del provvedimento, e degli animalisti che portano avanti la causa, rimandiamo a quanto raccontato dal Foglio due giorni fa: in Giappone, dove quest’anno gli orsi hanno ferito o ucciso più di duecento persone, il governatore della prefettura di Akita ha mandato l’Esercito nelle strade (à la Crosetto) armato di spray repellenti, assieme a squadre di cacciatori locali. Alla notizia, la popolazione locale si è indignata, non per gli orsi: altro che spray, difendeteci con le armi, hanno tempestato di messaggi la prefettura. L’animalismo di un paese serio e quello farlocco.

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