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Trattamento Albanese. Dopo il sindaco di Reggio Emilia, tocca a Segre e ai giornalisti

Redazione

Al sentire il nome della senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz, la relatrice dell’Onu per i territori palestinesi occupati si è risentita e se n’è andata. Vietato parlare di ostaggi israeliani quando c’è lei, che invece ha parole di comprensione per i terroristi di Hamas

Francesca Albanese è spietata, soprattutto nei confronti di chi le dà un palco e un microfono.  Era capitato al sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, che lo scorso 27 settembre le aveva consegnato un premio. Il primo cittadino aveva commesso il grave errore di dire, davanti alla Relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati, che insieme alla fine del “genocidio” ci sarebbe dovuta essere “la liberazione degli ostaggi”. Il sindaco, sommerso dai fischi, è stato umiliato pubblicamente da Albanese:  “Non la giudico, la perdono. Ma mi prometta che questa cosa non la dice più”.

Vietato parlare di ostaggi israeliani quando c’è lei, che invece ha parole di comprensione per i terroristi di Hamas, loro sequestratori. Qualcosa di analogo è accaduto a “In Onda” su La7, dove la paladina della causa palestinese era stata chiamata a dialogare sui fatti d’attualità. Dialogare è una parola grossa, visto che non sembrano essere ammessi pareri discordanti. Uno degli interlocutori, il giornalista Federico Fubini, si è permesso di dire che la sussistenza del “genocidio” dovrebbe essere decisa dai giudici e non in un salotto tv è stato apostrofato come un incompetente. L’altro interlocutore, Francesco Giubilei, si è invece permesso di dubitare del “genocidio” citando il parere di Liliana Segre.

Al sentire il nome della senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz, l’Albanese si è alzata risentita e se n’è andata. I conduttori, imbarazzati, si sono precipitati a giustificare il gesto: non contro la figura della Segre, aveva un appuntamento. Una piccola bugia, dovuta probabilmente al timore di subire un “trattamento Reggio Emilia” A ristabilire la verità ci ha pensato la stessa Albanese che, intervistata da Fanpage, ha detto chiaramente di essersene andata quando è stato fatto il nome della Segre che è “poco lucida” per esprimere posizioni su Gaza. L’Albanese è davvero crudele, ma più nei confronti dei conduttori che hanno  goffamente tentato di coprirla che rispetto a una superstite della Shoah. 
 

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