
Editoriali
Perché Meloni deve tifare per Macron
Per ora i mercati sono calmi, ma, se peggiora, la crisi della Francia può contagiare l’Italia fresca della promozione delle agenzie di rating internazionali
La crisi francese non è un problema per l’Eurozona ma potrebbe diventarlo. Sébastien Lecornu sarà probabilmente ricordato come l’unico Primo ministro della Quinta Repubblica il cui governo non ha mai visto la luce. La prospettiva di incertezza che si è aperta in seguito all’annuncio delle sue dimissioni ha mandato ieri ko la borsa di Parigi e fatto correre lo spread tra Oat e bund tedeschi a 85 punti base, così per la prima volta dagli anni Novanta il costo dell’indebitamento della Francia ha superato quello dell’Italia. Di fronte a questo terremoto le borse del vecchio continente sembrano quasi immuni dal contagio: il termometro degli indici azionari ha segnato solo lievi ribassi, con Milano che ha chiuso a - 0,2 per cento. La spiegazione è che gli investitori sono preoccupati, ma non mettono in discussione la capacità della Francia di rimborsare il debito. Le cose, però, potrebbero cambiare di fronte alla prospettiva di un ulteriore deterioramento del bilancio. Secondo l’analisi di Edmond de Rothschild, sebbene sia riluttante a farlo, il presidente Macron potrebbe essere costretto a indire nuove elezioni, cosa che finirebbe per aumentare la pressione sui tassi di interesse francesi e per indebolire la borsa di Parigi, con un rischio significativo di tensioni che si diffondono ad altri asset come le banche d’Oltralpe, l’euro e gli spread dei paesi periferici. “Questo scenario sta diventando sempre più probabile – spiega de Rothschild – data l’incapacità di trovare un compromesso con le forze attualmente presenti nell’Assemblea nazionale”. Inoltre, in caso di nuove elezioni, fanno notare gli esperti di Generali Asset Management, la Francia rimarrebbe senza una nuova legge finanziaria per il 2026, in una situazione economica molto complessa per i conti pubblici. L’Italia, fresca di promozione delle agenzie di rating, è tra i paesi periferici che potrebbe subire l’onda d’urto e proprio per questo il governo Meloni non può che augurarsi che Macron riesca a trovare una via d’uscita.