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Editoriali

La Bce e i volenterosi dell'Eurobond

Redazione

La Banca centrale europea è favorevole a una coalizione europea per ampliare il debito comune 

Non tutto il male di Donald Trump viene per nuocere all'Unione europea. L’incertezza e l’instabilità provocate dal presidente americano e dalle sue guerre commerciali costituiscono un’opportunità per attrarre gli investitori in fuga dagli Stati Uniti. Per farlo, l’Ue avrebbe bisogno di un’unione dei mercati dei capitali che funzioni pienamente e di attività sicure denominate in euro. Dietro a quest’ultima espressione ci sono gli Eurobond e gli strumenti di debito comune, che però  ora sono estremamente limitati. Domani la Commissione presenterà la sua proposta per il nuovo quadro finanziario pluriennale e Ursula von der Leyen, almeno per il momento, non ha intenzione di ripetere l’esperienza di NextGenerationEu.

 

Come sopperire? In un discorso il 9 luglio il capo economista della Bce, Philip Lane, ha evocato la possibilità di una coalizioni dei volenterosi per gli Eurobond. Per migliorare l’architettura finanziaria della zona euro la Bce è favorevole ad ampliare gli strumenti di debito comune perché permetterebbero di rendere il mercato dei capitali più attraente per gli investitori. “In linea di principio, le obbligazioni comuni garantite dalla capacità fiscale combinata degli stati membri dell’Ue dovrebbero costituire una categoria di attività sicure di alta qualità. Tuttavia, l’attuale stock di tali obbligazioni è semplicemente troppo esiguo per garantire la liquidità e i servizi di gestione del rischio necessari che sono parte integrante della funzione di attività sicura”, ha detto Lane. Inoltre, con la fine di NextGenerationEu, “si prevede che lo stock di obbligazioni sovranazionali in euro si ridurrà nel tempo”. Ma “esistono diversi modi per ampliare lo stock di obbligazioni comuni. Per esempio, i paesi membri potrebbero decidere di finanziare gli investimenti in beni pubblici europei attraverso un maggiore debito comune”. Un’altra possibilità è “l’emissione congiunta da parte di sottogruppi di paesi membri nel contesto di possibili progetti di investimento condivisi di una coalizione dei volenterosi”, ha detto Lane.

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