Boris Johnson e Emmanuel Macron (Ansa)

Editoriali

Cresce la tensione sulla frontiera della Manica

Redazione

Ancora sgarbi tra Parigi e Londra, ma la questione migranti, e il confine, va gestita collaborando

Emmanuel Macron non ha gradito che Boris Johnson abbia condiviso su Twitter una missiva destinata al presidente francese. Macron ha detto che non era “serio” fare dei tweet sulla tragedia del naufragio nel canale della Manica (27 morti) e che lui continuerà a parlare direttamente con i suoi interlocutori, senza dovere per forza fare rivelazioni cinguettanti. Johnson in realtà aveva scritto una lettera molto seria, perché se è vero che buona parte del suo paese (soprattutto i giornali e tabloid conservatori) insiste con la retorica anti francese, il premier sa e scrive che questa situazione “va sistemata insieme”. E propone anche degli strumenti di collaborazione, come il controllo congiunto delle acque della Manica, la condivisione di intelligence per individuare i trafficanti, il costante e condiviso monitoraggio delle partenze e degli arrivi dei migranti.

Per Johnson la collaborazione è decisiva: non si è ancora dotato di una politica di asilo efficace, entrare legalmente nel Regno Unito è molto complicato, e finché non risolve questo vuoto, Londra deve per forza collaborare con gli europei. I francesi però sono furibondi, e per quanto prendersela con un tweet possa essere pretestuoso, le conseguenze sono state immediate: il ministro dell’Interno inglese, Priti Patel, è stata disinvitata dal vertice che si terrà domenica a Calais tra Francia, Belgio, Paesi bassi, Germania e Commissione europea.

 

L’assenza degli inglesi a un vertice sui migranti nella Manica non è solo uno sgarbo diplomatico: questa è forse l’unica frontiera esterna dell’Ue che può essere gestita in modo costruttivo e ragionevole. Invece il canale si sta trasformando non soltanto in un’altra via della disperazione dei migranti, ma nel terreno della resa dei conti del post Brexit. Ieri i pescatori francesi, che litigano per le quote della pesca con gli inglesi,  hanno bloccato il porto di Calais e il tunnel della Manica. Un altro conflitto su un confine che dovrebbe essere governato con tutta un’altra logica: di collaborazione.

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