Patrizio Bertelli, patron di Prada (LaPresse)

Editoriali

La battaglia per la filiera della moda

Redazione

Zegna e Bertelli acquistano una storica filatura e indicano una direzione 

Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo di famiglia, e Patrizio Bertelli, patron di Prada, hanno annunciato l’acquisizione della maggioranza della Filati Biagioli Modesto S.p.A. L’azienda pistoiese è attiva da oltre un secolo, come il nome preceduto dal cognome un po’ indica, nella produzione di filati nobili, a partire dal cashmere, e soprattutto nel processo di trasformazione delle fibre in filati, che è una specificità molto importante quando si parla di abbigliamento e di moda di lusso. Due settimane fa, Zegna aveva annunciato l’acquisizione della Tessitura Ubertino, altro nome storico della sua stessa zona di origine, l’alto Piemonte, specializzata  nei tessuti di altissima gamma per donna, e dopo la visione riservata della collezione uomo estate 2022, lo scorso venerdì, lui stesso ci aveva parlato della volontà di rafforzare il polo del tessile che va costituendo da anni e che già accorpa nomi come Bonotto, Dondi, Tessitura di Novara, oltre ad alcuni laboratori specializzati, salvati da gestioni dissennate, vedi il Cappellificio Cervo che, pur lavorando per Hermès e Chanel, pochi anni fa rischiava di fallire.

 

Sono tutte aziende medio-piccole, che da anni scontano una concorrenza cinese non necessariamente a basso prezzo a cui, non di rado e per vie traverse, negli anni hanno fornito anche know how e macchinari. Le cifre di queste transazioni, pur non dichiarate, sono abbastanza contenute, nell’ordine delle decine di milioni (nel 2018, il gruppo Zegna fatturava 1,16 miliardi, si è dichiaratamente tenuto sopra il miliardo anche in epoca Covid). Eppure, sarebbe miope non valutare queste operazioni in prospettiva. Per dirla senza mezzi termini, chi controlla la filiera del tessile orienta il mercato. E se il mercato post Covid va sempre più posizionandosi verso l’alto di gamma, possedere le chiavi delle aziende che riforniscono le multinazionali del lusso è più rilevante che possedere brand da milioni di like a post. Il cliente del lusso non si fa più incantare dal solo brand, e non si accontenta più di storytelling. Ben scavato.

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