Festa dell'ottimismo

Savona: "Gli spread usati come pseudo democrazia"

Il presidente della Consob torna su un vecchio cavallo di battaglia parlando alla festa del Foglio. E su golden power dice: la sintesi deve essere trovata a livello di Unione europea

"Pagare uno spread è una gravissima ingiustizia che testimonia il fatto che la costruzione del sistema monetario europeo, quello che ho sempre sostenuto, è una costruzione incompleta. Necessaria, ma incompleta”. Il presidente della Consob, Paolo Savona, torna su un vecchio cavallo di battaglia parlando alla festa del Foglio in corso a Firenze.

Rispondendo a una domanda di Luciano Capone sulla decisione dell’agenzia S&P di lasciare invariato il rating sull’Italia dopo la promozione di aprile a BBB+, ha osservato che quello che è cambiato per avere fatto meritare all’Italia un miglioramento del merito di credito è “la sensazione di maggiore stabilità delle istituzioni”. Ma ha aggiunto che anche uno spread a 80 punti base “è troppo” poiché, a suo avviso, è proprio sbagliato misurare l’affidabilità dell’Italia attraverso questo indicatore legittimato dall’organizzazione finanziaria e politica europea. "Lo spread sul debito pubblico italiano non deve esistere perché il volume del risparmio e la ricchezza patrimoniale del paese è tale che problemi o probabilità che non rimborsi il suo debito sono pari a zero", ha detto andando fino in fondo a un ragionamento avviato nel 2019, ai tempi del governo Lega-Cinque Stelle, quando il differenziale schizzò a 300 punti base per i timori sui mercati di posizioni antieuropeiste dell’esecutivo. A quanto pare, Savona non ha dimenticato quel momento e oggi che l’Italia non soffre più quel tipo di pressione rincalza la dose. “Gli spread – ha detto - sono stati usati come pseudo democrazia, perché era il modo attraverso il quale attraverso lo spread si mandava via un capo del governo o si legittimava un capo del governo”. Quindi, ha proseguito, "attenzione, lo spread è un aspetto politico dell'organizzazione europea centrale, che ancora una volta non trovo nel tavolo delle discussioni che stiamo affrontando”. Una posizione che rafforza l’opinione di chi ha sempre visto Savona distante dalle politiche di Bruxelles di cui ha criticato anche lo scarso impegno nella lotta contro la diffusione incontrollata di criptovalute e stable coin, a suo avviso molto pericolose per la stabilità finanziaria mondiale, considerando anche che gli Stati Uniti stanno adottando questi asset a garanzia del debito pubblico americano. Ma sul tema del golden power e sulle contestazioni mosse dall’Unione europea all’Italia per l’uso dei poteri speciali nel caso Unicredit Banco Bpm, e in generale sulle tendenze sovraniste mostrate dai governi in campo bancario e finanziario, il presidente della Consob ha affermato che la sintesi tra la tutela della sicurezza nazionale e la tutela degli interessi diversi di uno stato, come quelli economici e finanziari, “deve avvenire a livello europeo”. 

 

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