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L'appello

La Transizione che serve alle Pmi

Niente regali, ma regole chiare ed eque. L'appello di Confartigianato: "Non possiamo permetterci che la trasformazione digitale, trainata dall’intelligenza artificiale, aggravi ulteriormente i problemi energetici" dice il presidente Granelli

La transizione energetica non deve diventare un freno allo sviluppo delle imprese. Anzi, può trasformarsi in un’occasione per innovare, diventare più sostenibili e aumentare la competitività. È il messaggio lanciato da Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, nel corso della 21ª edizione di Energies&Transition Confartigianato High School, la Scuola di Alta Formazione che dall’1 al 3 ottobre ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali, accademici e imprenditori.

 

Una tre giorni intensa, organizzata da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia (Caem, CEnPI e Multienergia), che ha posto al centro del dibattito le difficoltà – ma anche le potenzialità – della transizione energetica, con un focus sull’impatto che ha sulle micro e piccole imprese, oggi tra i soggetti più penalizzati dall’instabilità e dai costi elevati dell’energia. Il caro-bollette resta una delle principali criticità per il sistema produttivo italiano. Dal 2021 ad oggi, i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili sono aumentati del 49,8%, ben oltre il tasso d’inflazione generale, fermo al 17%. Solo nel 2024, le piccole imprese italiane hanno speso 8,8 miliardi di euro in elettricità, con un extracosto di 1,6 miliardi rispetto alla media europea.

 

Una delle cause principali? La tassazione: in Italia il prelievo fiscale sull’energia consumata dalle piccole imprese è del 117% superiore alla media UE, un’anomalia che colpisce proprio chi consuma meno, ovvero i piccoli imprenditori, a vantaggio delle grandi aziende energivore. Nel suo intervento, Granelli ha tracciato una linea chiara: “Le nostre aziende non chiedono privilegi, ma regole chiare ed eque. Oggi pagano di più proprio quelle imprese che sono le protagoniste della transizione green nei territori”. Da qui l’appello per una riforma strutturale della fiscalità energetica, capace di premiare i comportamenti virtuosi e l’efficienza. Il Presidente di Confartigianato ha inoltre chiesto politiche di lungo periodo: diversificare le fonti di approvvigionamento, sostenere le rinnovabili, sviluppare l’idrogeno, investire nel nucleare di nuova generazione e nella ricerca tecnologica.

 

“L’energia deve tornare a essere un alleato per la crescita delle nostre imprese – ha detto in chiusura – e non un ostacolo. Solo così potremo affrontare con successo le sfide economiche e sociali dei prossimi anni”. Altro tema caldo: le tasse ambientali. Secondo Confartigianato, l’Italia paga 11,1 miliardi in più rispetto alla media UE, nonostante un livello di inquinamento inferiore dell’8,4% . Un paradosso che, secondo Granelli, richiede una riforma della fiscalità ambientale in grado di  riconoscere chi consuma responsabilmente. Sul tavolo anche l’impatto energetico dell’economia digitale. Secondo un report presentato alla High School, tra il 2019 e il 2023 i consumi elettrici dei settori legati all’intelligenza artificiale sono aumentati del 50,6%, con punte del 144,6% nei servizi informatici e nei data center. Nel 2023 i data center italiani hanno assorbito oltre 509 GWh di energia, con la Lombardia al primo posto (59,3% del totale). La provincia di Milano da sola consuma il 41,8% dell’energia del settore a livello nazionale.

 

Un trend che evidenzia la necessità, secondo Confartigianato, di pianificare le infrastrutture energetiche capaci di affrontare la crescente domanda alimentata dall’IA ed evitare che l’innovazione si trasformi in un boomerang. “Non possiamo permetterci – ha sottolineato Granelli – che la trasformazione digitale, trainata dall’intelligenza artificiale, aggravi ulteriormente i problemi energetici. Serve un equilibrio tra sviluppo tecnologico e responsabilità ambientale. Accompagnare le imprese in questo percorso – ha concluso Granelli – è l’impegno che Confartigianato e i suoi Consorzi energia continueranno a portare avanti. Perché solo con un’energia giusta, sostenibile e accessibile, potremo costruire un futuro solido per l’economia italiana”.

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