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Le dichiarazioni

Euro digitale, la spinta di Cipollone (Bce) al futuro dei pagamenti

Davide Mattone

Francoforte accelera sul progetto dell’euro digitale, atteso per il 2026, con l’obiettivo di garantire stabilità, ridurre i costi dei pagamenti e preservare l’equilibrio tra moneta centrale e privata. L'incontro alla Bocconi

"Con l’uso del contante in calo nelle transazioni quotidiane, banconote e monete sono sotto pressione. Senza una forma digitale, la moneta della banca centrale rischia di diventare marginale, alterando l’equilibrio con la moneta privata". Lo ha detto Piero Cipollone, membro del board esecutivo della Bce in occasione di una conferenza organizzata dalla Banca centrale europea (Bce) insieme alla Bocconi e al Centre for Economic and Policy Research (CEPR) oggi a Milano. 

Per questo, ha spiegato il board member della Bce "ci prepariamo a un euro digitale: l’equivalente del contante in versione elettronica, per preservare il ruolo della moneta pubblica nei pagamenti al dettaglio." E ha sottolineato: "Va mantenuto un equilibrio sano tra la moneta della banca centrale e quella delle banche commerciali, principio guida fin dall’inizio del progetto".

 

Cipollone ha parlato anche di stablecoin: “Sono una novità tecnologica che promette di rendere i pagamenti più rapidi o meno costosi. Tuttavia, potrebbero anche comportare rischi reali per la stabilità finanziaria e l'intermediazione bancaria. La corsa alle stablecoin - ha continuato Cipollone - potrebbe innescare vendite forzate, improvvise riallocazioni dei depositi e volatilità della liquidità bancaria, amplificando le pressioni sulle riserve”. C'è poi un altro rischio che è stato evidenziato: "Le stablecoin emesse da imprese non europee e denominate in valuta estera potrebbero innescare rischi di sostituzione valutaria. Il loro ruolo si è esteso dal mero supporto alle valute cripto ai pagamenti transfrontalieri", ha notatao Cipollone. Per questo, “vi è il rischio possano competere nei pagamenti nazionali collaborando con le reti di pagamento globali predominanti”.


La posizione dei colegislatori sull'euro digitale (Parlamento europeo, e il Consiglio dell’Ue) sarà presentata tra fine 2025 e inizio 2026", ha chiarito Evelien Witlox, programme manager per il progetto euro ditale, rispondendo a una domanda del Foglio. "Ci aspettiamo diverse modifiche rispetto al design da noi proposto e alla proposta legislativa della Commissione del 2023. Quindi, l’euro digitale sarà chiaramente formato da queste modifiche dei colegislatori”. In merito a eventuali contestazioni a traino populista, che criticano l’invasione dell’euro digitale sulla privacy dei cittadini, Witlox ha risposto: “Siamo sicuri che, dati i benefici per tutti i cittadini e commercianti, così come per tutti gli attori privati,  tutti i partiti potranno essere a favore. Perché l’euro digitale è un progetto di cui tutti ne beneficeranno”. 

Infine, come spiegato da Francoforte nel comunicato diffuso in concomitanza con la conferenza di Piero Cipollone, dai risultati della piattaforma per l’innovazione creata per l’euro digitale emerge un messaggio chiaro: l’euro digitale può tagliare costi e frammentazione nei pagamenti da azienda ad azienda (B2B). Ai test hanno preso parte circa settanta attori tra cui commercianti, realtà fintech e start-up, esponenti del mondo accademico, banche e altri provider di servizi di pagamento, per valutare casi d’uso concreti. La Bce è pronta ora a una seconda tornata di prove, pensata per spingere sull’innovazione: i dettagli arriveranno nella prima metà del 2026.

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