
(foto d'archivio Ansa)
La dichiarazione
Cipollone (Bce): "Il 2029 potrebbe essere l'anno dell'euro digitale"
Il membro dell'esecutivo della Banca centrale europea ieri intervenendo a Francoforte ha stimato che il 2029 potrebbe essere l'anno dell'emissione dell'euro digitale. Quali saranno i prossimi step per rispettare la scadenza
Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo (Executive Board) della Banca centrale europea, ha parlato il 23 settembre in occasione del Future of Finance di Bloomberg, indicando come “ragionevole” l’orizzonte del 2029 per l’introduzione dell’euro digitale. Il progetto della moneta digitale europea, avviato nel 2020, ha visto il moltiplicarsi di rinvii e cautele. Il nuovo termine, fissato a metà del 2029, riflette la complessità di un progetto che punta a complementare il contante con una versione elettronica garantita dall’istituto di Francoforte, in grado di resistere al declino dell’uso del cash. La necessità sottolineata dalla Bce è quella di avere un sistema di pagamenti sovrano, completamente made in Ue, e senza attori esterni (ed esteri) coinvolti.
Nel 2024 Christine Lagarde, presidente della Bce, aveva dichiarato che l’euro digitale sarebbe potuto essere messo a disposizione dei cittadini entro la fine del suo mandato (nel 2027), sebbene abbia ammesso che ciò avrebbe richiesto un processo accelerato. E così non è stato. La mancata coesione politica in momenti decisivi sta continuando a far perdere occasioni all’Ue, come sottolineato da Lagarde nel maggio 2025, quando coniò l’espressione “global euro moment”. E le sfide tecnologiche hanno contribuito a rallentare il percorso.
“Le discussioni a livello di stati membri stanno andando molto bene” - ha detto Cipollone - “Per questo, la metà del 2029 potrebbe essere una stima corretta per il suo lancio”. Durante l’evento di Bloomberg Cipollone ha parlato di un “salto di qualità”: dopo mesi di incertezza, i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo avrebbero trovato un compromesso sul processo di decisione dei limiti di detenzione di euro digitale per ogni portafoglio personale (caratteristica per mitigare la disintermediazione bancaria, ossia la fuoriuscita di depositi dalle banche ai portafogli digital euro). All’inizio dell’estate anche Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia ed ex membro del board Bce, aveva ulteriormente rassicurato le banche, spiegando che l’euro digitale non sarà progettato per minacciare la liquidità del sistema bancario, e che eventuali deflussi potranno essere contrastati dalla Bce.
La Bce non potrà proseguire senza una legge europa (non solo una proposta, come quella della Commissione), Cipollone si aspetta che per maggio 2026 tutte e tre le istituzioni colegislatrici (Parlamento, Consiglio e Commissione) avranno comunicato le loro posizioni definitive. Dopodichè, serviranno due anni e mezzo a Francoforte per preparare l’emissione della moneta digitale. Ma la decisione finale sulla necessità del lancio dell’euro digitale spetterà solo alla Bce.