(foto Ansa)

la tv europea

Un passo verso il matrimonio tra Mediaset e Prosiebensat e competere con Amazon e Netflix

Carlo Alberto Carnevale Maffè

Mfe tenta la creazione di un grande broadcaster paneuropeo acquisendo ProSiebenSat.1: una sfida strategica che mira a “fare gli europei” attraverso la TV, unendo mercati e culture per competere con i colossi globali

E’ stata la tv a “fare gli italiani”. Nel Dopoguerra, la televisione non fu solo un mezzo di intrattenimento, ma un potente strumento di unificazione nazionale, forgiando un’identità comune attraverso la condivisione di storie, notizie e valori. Che sia oggi il momento in cui sarà la tv a “fare gli europei”? In termini di mercato, è ciò che sottende l’offerta lanciata da Mfe (Mediaset) per acquisire una posizione di direzione e coordinamento in ProSiebenSat.1, il gruppo tedesco, secondo più grande operatore tv in Europa per copertura domestica, combinandosi con le operazioni di Mfe in Italia (Mediaset) e Spagna (Mediaset España) costituirebbe con le operation un broadcaster paneuropeo capace di competere con le piattaforme digitali globali e di preservare – o, meglio, di costruire – la specificità culturale del Vecchio continente. (Carnevale Maffè segue a pagina tre)
Di fronte al dominio di internet da parte dei (ahimè sempre più lontani) cugini americani, l’Europa è chiamata a consolidare in senso continentale gran parte dei suoi principali settori strategici: dall’energia all’aerospazio, dalla difesa alle telecomunicazioni, per finire alla grande piattaforma media, come quella che ha in mente Mfe. Dopo un lungo tira e molla di offerte e negoziazioni più o meno pubbliche, e dopo il rilancio da parte di Mfe, che ha aumentato la quota di azioni proposta in concambio, ieri il consiglio di ProSiebenSat.1, dopo ulteriori analisi con Goldman Sachs, ha raccomandato l’accettazione, segnando un cambiamento radicale nell’atteggiamento non solo dell’azienda, ma anche delle istituzioni tedesche di fronte all’offerta – industriale, non finanziaria – di Mfe. Questa strategia risponde alla crescente competizione con piattaforme di streaming globali come Netflix e Amazon, cercando di sfruttare economie di scala in pubblicità e produzione di contenuti.

Sembra quindi che a “fare gli europei”, stavolta, possano contribuire anche gli azionisti di ProSiebenSat.1. Dopo questa buona notizia, rimangono davanti a Mfe alcune grandi sfide: l’integrazione industriale e la regolamentazione. Non sono da escludere possibili, anche se un po’ strumentali, ostacoli normativi, specialmente dopo che il ministro tedesco dei Media ha avanzato illazioni infondate sulla lealtà europea del gruppo di Cologno.

Poi, certamente, coordinare operazioni in diversi paesi e culture sarà complesso. Ma se l’acquisizione avrà successo, Mfe-ProSiebenSat.1 potrebbe diventare uno dei più grandi broadcaster europei, con una capitalizzazione di mercato stimata a circa 2 miliardi di euro. Un primo passo verso un’industria media del Vecchio continente in grado di competere ad armi pari a livello internazionale.

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