Leonardo e i suoi fratelli

L'industria italiana alla prova del riarmo

Gianluca De Rosa

Mdba raddopia i missili per i Samp-T. Leonardo sigla gli accordi per droni e carri armati. Come le aziende italiane si organizzano per garantire gli investimenti militari

Sistemi anti aereo, missili, munizioni, tank, droni e satelliti. L’altro lato dell’aumento della spesa militare è quello della produzione. Se è vero infatti che gran parte della spesa europea in armamenti è impiegata per esportazioni dagli Usa, oggi, con il disimpegno americano e l’accordo Nato per l’aumento degli investimenti bellici, la produzione europea avrà un nuovo protagonismo. Ed è qui che l’Italia  può giocare un ruolo da protagonista. Due giorni fa durante la sua audizione in Parlamento il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato lo sforzo militare russo che nel solo 2025 consentirà a Mosca di produrre oltre 1.500 carri armati, 3 mila veicoli corazzati, 400 missili Iskander  e oltre un milione di droni. 

 

Crosetto ha fornito questi numeri perché sono quelli con i quali  l’Europa si deve confrontare . Un ruolo cruciale riguarda l’aumento della produzione di missili e sistemi anti aereo, anche considerando la minaccia di Donald Trump di non fornire più i sistemi Patriot all’Ucraina. Su questo qualcosa si è già mosso. Lo ha confermato Crosetto: nel 2025 Mbda, la joint venture europea dei missili che coinvolge la francese Airbus, l’inglese BAE Systems, e l’italiana Leonardo, raddoppierà la produzione  rispetto al 2023, con un investimento di quasi tre miliardi fino al 2029 e un backlog, il numero di ordini ancora da evadere, che vale già quasi 40 miliardi. Fra questi missili ci sono soprattutto gli Aster, quelli che servono a far funzionare il sistema di difesa anti aereo italo-francese Samp-T, lo stesso che il nostro paese ha inviato all’Ucraina, ma che già da marzo   è a corto di missili che lo rendono efficace. Non è un caso che l’annuncio di’ Trump di interrompere l’invio dei sistemi Patriot, l’alternativa americana al Samp-T,  ha fatto tremare Kyiv. La produzione avviene nel sito di Fusaro in Italia e nel sito di Selles Saint Denis in Francia. In entrambi la produzione è stata  velocizzata, lavorando su tre turni e riducendo il ciclo di produzione da 40 a 18 mesi. Accanto a questo l’azienda ha  annunciato l’assunzione di centinaia di persone. Anche se per adesso non vengono utilizzati nuovi impianti. Un discorso che vale anche per un’altra industria che ha consistentemente aumentato la produzione: quella delle munizioni. “Lo sforzo delle aziende del settore che ha seguito i 500 milioni stanziata dalla Ue per aumentare la produzione – spiega Alessandro Marrone, responsabile Difesa dell’Istituto affari internazionali – ha consentito di arrivare all’obiettivo della produzione di 2 milioni di bossoli l’anno, ma lo sforzo produttivo è considerato una tantum. In questo modo la domanda è cresciuta più velocemente dell’offerta, portando inevitabilmente i prezzi a salire. Le industrie dovrebbero abbandonare le cautele e aumentare le loro capacità produttive in modo strutturale”.

 

Un caso invece di aumento del dimensionamento produttivo è quello di Thales Alenia Space  che a Roma, sulla Tiburtina, ha aperto un nuovo impianto industriale che consentirà di aumentare in modo strutturale di 100 unità l’anno la produzione dei satelliti. “E’ doppiamente utile”, spiega Marrone. “Perché all’interno c’è anche una space factory che offre  laboratori per le aziende  della supply chain del settore”. Anche Leonardo ha assunto tra i 400 e i 500 laureti in materie Stem solo per contribuire al lavoro sul progetto Global combat air programme (Gcap), al quale l’azienda italiano partecipa paritariamente insieme a  BAE Systems e ai giapponesi di Mitsubishi heavy industrie.


Per l’Italia c’è poi anche l’accordo tra Leonardo e la tedesca Rheinmetall per la produzione di carri armati e veicoli blindati che partirà dal 2026 e porterà entro il 2040 alla produzione di migliaia di unità, con un investimento  di 8,2 miliardi.C’è poi anche un capitolo droni. L’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte dell’azienda turca Baykar, che ha siglato un accordo con Leonardo per la creazione di LBA Systems, società che si occuperà di sviluppare tecnologie unmanned, porterà in Ligura una grande piattaforma produttiva di droni per il mercato europeo. Negli scorsi giorni il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha assicurato che in Europa il mercato dei droni varrà 100 miliardi “E noi – ha detto – faremo la parte principale”.

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