
(foto d'archivio Ansa)
editoriali
L'Arera e i costi da monitorare
Cosa non torna nel mercato dell’energia elettrica (con uno sguardo al futuro)
L’Autorità per l’energia ha diffuso il rapporto sugli esiti del mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, relativo in particolare al cosiddetto mercato del giorno prima (mgp). Normalmente, gli operatori dovrebbero offrire l’energia a un prezzo corrispondente ai loro costi marginali: per esempio, un produttore termoelettrico dovrebbe essere disposto ad avviare il suo impianto se riceve un prezzo pari almeno al costo del gas che deve bruciare e ai crediti per la CO2 che deve acquistare. Secondo l’Autorità, nel corso del 2023 e del 2024 la maggior parte degli operatori – sia tradizionali sia rinnovabili – ha seguito una condotta diversa: ha offerto l’energia a prezzi superiori ai costi, con l’obiettivo di gonfiare i prezzi finali. Secondo l’organismo presieduto da Stefano Besseghini, l’impatto medio annuo è di 5-10 euro/MWh nel 2023 e 4-12 euro/MWh nel 2024 per le condotte degli impianti tradizionali, e di 4-7 euro/MWh nel 2023 e 0,6-1 euro/MWh nel 2024 per le fonti rinnovabili.
Si tratta di cifre macroscopiche, che tuttavia dipendono da numerose assunzioni. La prima riguarda i reali costi degli operatori: se fossero superiori a quanto ipotizzato, l’effetto finale sui prezzi sarebbe più contenuto. Inoltre, le imprese potrebbero avere ragioni tecniche o economiche a propria giustificazione: in tal caso, le condotte non sarebbero illecite. Per completare il quadro, è necessario attendere la seconda parte dell’indagine, che riguarda le successive sessioni di mercato e, in particolare, il cosiddetto mercato del bilanciamento. Solo leggendole in parallelo si potrà comprendere quanto sia solida la ricostruzione dell’Arera e quali ragioni abbiano motivato le condotte delle imprese (se confermate). Sarà importante seguirne gli sviluppi: proprio per questo, bisogna augurarsi che il nuovo collegio – che dovrà essere indicato dal governo e approvato dal Parlamento entro i primi di agosto – sia composto da figure “dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore”, come recita la legge istitutiva dell’Arera. Non tutti i nomi che circolano hanno queste caratteristiche.