
Alberto Nagel, ad di Mediobanca (foto ANSA)
L'alleato perso
Mediolanum esce da Mediobanca e lascia Nagel più solo
Difficile dire come influenzerà l'operazione di Mps, ma per l'ad non è una buona notizia il fatto che la famiglia Doris scelga di uscire dopo trent’anni, negandogli di fatto il sostegno nella battaglia che potrebbe determinare la fine di Piazzetta Cuccia com’è oggi
Dopo Vittoria Assicurazioni e il gruppo Gavio, anche Banca Mediolanum esce da Piazzetta Cuccia vendendo il suo 3,5 per cento attraverso una procedura di vendita accelerata sul mercato di cui è stata incaricata la banca d’affari internazionale Morgan Stanley. Solitamente le Abb (Accelerated book building) sono molto rapide e destinate a investitori istituzionali ed è probabile che già domani mattina si conoscerà almeno il numero di soggetti che ha acquistato: in genere sono diverse decine, anche 70-80. Quindi, quello che succederà è che la partecipazione detenuta in Mediobanca da Mediolanum sarà sparpagliata tra una moltitudine di investitori. Come questo potrà influenzare l’esito dell’ops di Montepaschi (dovrebbe partire entro metà luglio) è difficile dirlo. Gli investitori istituzionali sono generalmente dalla parte dell’ad Alberto Nagel, ma questa volta potrebbero anche avere orientamenti diversi, dipende da chi ha comprato le azioni (per esempio, le Casse di previdenza possono partecipare all’Abb).
Per Nagel non è una buona notizia il fatto che un altro socio storico del patto di consultazione, la famiglia Doris, scelga di uscire dopo trent’anni negandogli di fatto il sostegno nella battaglia che potrebbe determinare la fine di Mediobanca com’è oggi. Ma l’addio è una sorpresa fino a un certo punto. Doris aveva fatto intendere da tempo di non avere intenzione di schierarsi in una disputa in cui da un lato c’è l’offerta pubblica di scambio di una banca, il Monte, partecipata dallo stato, e dall’altro la conservazione di un modello strategico messo in discussione da un gruppo di grandi soci. Con la dipartita di Mediolanum, il patto di Mediobanca dovrebbe scendere dall’11,6 per cento a circa l’8 per cento, molto sottile per essere considerato, com’era un tempo, un baluardo a difesa di Nagel. D’altra parte, la pressione a cui si è sentita sottoposta Mediolanum, che ha come grande socia nel capitale Fininvest della famiglia Berlusconi al 30 per cento, può giustificare la scelta di neutralità fatta da Doris. Di sicuro Nagel perde un alleato, e la mossa avrà un peso. Anche simbolico.