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una traiettoria obbligata

Scommettere su una sostenibilità non ideologica si può. Parla Granelli

Non più una scelta fra le tante, ma un obiettivo strategico per garantire competitività, reputazione e valore a lungo termine. Ma per affrontare la sfida della transizione ecologica serve “mettere le imprese nelle condizioni di fare le cose, non solo di riempire moduli”, spiega il presidente di Confartigianato

La sostenibilità non è più una scelta tra le tante. E’ una traiettoria obbligata per chi oggi vuole fare impresa con lo sguardo rivolto al futuro. Confartigianato lo sa bene e ribadisce la sua “scelta di campo” con un’intensa stagione di eventi, iniziative e formazione che mettono artigiani e piccole imprese al centro della transizione green. Alla vigilia del 3° Forum sulla Sostenibilità, che si terrà il 5 e il 6 giugno a Roma, Confartigianato rilancia la sua visione: “La sostenibilità non è un optional, ma un obiettivo strategico per garantire competitività, reputazione e valore a lungo termine alle imprese”.

Un messaggio chiaro, sostenuto da dati solidi e azioni concrete. Infatti, secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, il 59 per cento delle imprese manifatturiere italiane con almeno 10 addetti ha già intrapreso il percorso green con un impegno orientato soprattutto alla gestione dei rifiuti (86,5 per cento), all’efficienza energetica (43,4 per cento) e all’utilizzo di energie rinnovabili (30,2 per cento). Ma c’è ancora molto da fare: nel 2024 gli investimenti delle aziende in tecnologie green sono stati rallentati dagli effetti della stretta monetaria.

Per affrontare la sfida della transizione ecologica, Confartigianato ha creato il brand “Confartigianato imprese sostenibili”, con l’obiettivo di fornire alle aziende strumenti efficaci per misurare, comunicare e valorizzare la propria sostenibilità. Non solo consulenza, ma anche formazione e supporto, ad esempio per affrontare le richieste crescenti delle normative ESG e dei criteri ambientali nei bandi pubblici e nelle filiere produttive. E proprio su questi aspetti, al Forum sulla sostenibilità sarà presentata agli stakeholder ConfESG, società costituita dal Sistema Confartigianato per aiutare le piccole imprese nella redazione del bilancio di sostenibilità, esigenza sempre più richiesta e diffusa nel mercato, per le esigenze delle banche e delle catene del valore. 

“Vogliamo – spiega il presidente di Confartigianato Marco Granelli – mettere le imprese nelle condizioni  di fare le cose, non solo di riempire moduli. La sostenibilità non può essere un esercizio tecnocratico, ma una leva di sviluppo a misura d’uomo”. L’azione di Confartigianato si sviluppa su diversi fronti, dall’energia alla gestione della mobilità, passando dall’efficientamento degli immobili fino all’intermodalità, tema, quest’ultimo, affrontato il 23 maggio durante l’evento CI.TE.MO.S, svoltosi in contemporanea in quattro città italiane, (Verona, Bari, Cagliari, Bologna), che ha inaugurato la serie di iniziative annuali dedicate da Confartigianato alla sostenibilità.

Il modello è chiaro: coniugare offerta e domanda in un ecosistema di piccole imprese capaci di aggregarsi e collaborare, mettendo insieme competenze, innovazione e radicamento territoriale. Oltre al Forum della Sostenibilità, Confartigianato ha in programma per l’autunno due eventi chiave: la XXI Convention “Energies & Transition Confartigianato High School”, organizzata con i Consorzi energia Caem, CEnPI, Multienergia, che si svolgerà dall’1 al 3 ottobre in Sardegna, e la Settimana dell’Energia e della Sostenibilità, prevista a metà ottobre con iniziative in tutta Italia per coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni sui temi della transizione energetica.

Confartigianato punta su un modello di sviluppo integrato, fondato sulle tre dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale. “Le nostre imprese – sottolinea Granelli – sono radicate nei territori, producono in modo responsabile, sono lontane dalla delocalizzazione. Sono un baluardo di valori, competenze e relazioni, capaci di generare benessere per tutta la comunità”. Un esempio virtuoso di “ecologia umana” da potenziare, che vede negli artigiani e nelle piccole imprese non solo attori economici, ma anche costruttori di coesione sociale, custodi dell’ambiente e interpreti di un’economia circolare che ripara e rigenera.

“La transizione green – dice il presidente Granelli – non deve essere una corsa a ostacoli solitaria. E neppure la compilazione dell’ennesima scartoffia burocratica. Per Confartigianato è un percorso condiviso, dove ogni impresa deve poter contare su alleanze solide e su una guida esperta. Con le nostre iniziative testimoniamo che la sostenibilità non è un lusso, ma un valore necessario, un investimento nel futuro e una straordinaria opportunità per lo sviluppo equilibrato delle nostre aziende”.

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