
Ansa
Editoriali
Il risiko bancario è diventato matassa
Il capo di Gabinetto Caputi e Nagel si incontrano a Palazzo Chigi per sbrogliare i fili, con l'ipotesi Mediobanca-Generali. Il riassetto bancario si complica sempre di più tra interessi pubblici e privati
Forse ha ragione Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, a dire che sul tavolo del risiko bancario c’è troppa confusione. Il riassetto del sistema finanziario del paese è diventato una matassa ingarbugliata che il capo di gabinetto del governo Meloni, Gaetano Caputi, e l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, ora provano a dipanare. I due si sono incontrati ieri pomeriggio a Palazzo Chigi per discutere dell’offerta di Piazzetta Cuccia su Banca Generali, che avrebbe l’obiettivo di mettere tutti d’accordo creando un polo italiano del risparmio. Ma sarà proprio così? Ieri il cda del Gruppo Generali ha stabilito il percorso da seguire per valutare la proposta e al momento non è chiaro se dovrà superare lo scoglio dell’assemblea degli azionisti. Quello che ormai è evidente di tutta questa vicenda è che il tentativo del governo di orientare il consolidamento bancario del paese deve fare i conti, oltre che con la presenza di molti investitori esteri, con tutte le procedure complesse di società e banche quotate. Iter il cui esito non è mai scontato proprio perché tende a riflettere gli interessi di una pluralità di stakeholder.
Per esempio, ieri la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia poiché la legge attuale – vale a dire la legge Capitali – limiterebbe i diritti di partecipazione degli azionisti alle assemblee. Un’altra grana finanziaria per Palazzo Chigi, che del risiko ambisce a essere attore e arbitro. Lo sviluppo delle offerte in corso, infatti, dipende molto dal governo. Se Unicredit è vicina a ritirare l’Ops su Banco Bpm è perché il Mef guidato da Giancarlo Giorgetti ha posto i paletti del golden power. Ma se l’ad di Unicredit non è riuscito a svincolarsi dalle restrizioni governative, Nagel, ci sta provando offrendo una soluzione alternativa al tentativo di scalata di Montepaschi a Piazzetta Cuccia con lo “scambio” tra la partecipazione detenuta in Generali e la controllata Banca Generali. I primi segnali di apprezzamento del passo di Nagel sono arrivati, anche da parte di Roma, ma la partita è ancora lunga.