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Efficienza e privatizzazione, i casi Ita e Aerolíneas Argentinas
Le compagnie tornano all’utile dopo anni in perdita. Tagli, alleanze e privatizzazioni guidano la svolta nel trasporto aereo in Italia e Argentina
Il trasporto aereo italiano nel 2024 ha vissuto uno dei suoi momenti storici. Il traffico aereo è cresciuto fino a 183 milioni di passeggeri, 22 milioni in più rispetto al record pre Covid del 2019, ma il dato che può sicuramente essere considerato memorabile è l’utile operativo da parte di Ita Airways, che ha visto il 2024 chiudersi con un valore positivo di 3 milioni di euro.
Un altro dato storico e per certi versi analogo si registra dall’altra parte del mondo, in Argentina, dove la compagnia di stato Aerolíneas Argentinas, che è costata 8 miliardi di dollari in quindici anni al contribuente argentino, è ritornata in utile. La compagnia ha fatto sapere che per la prima volta dalla sua nazionalizzazione nel 2008, quest’anno non chiederà trasferimenti al Tesoro per ripianare le perdite. Fondamentale è stata la “cura Milei”: una drastica politica di riduzione dei costi (la famosa “motosega”) che ha ridotto del 15 per cento la forza lavoro, portando il numero di dipendenti al livello più basso degli ultimi 15 anni (circa 1.600 persone hanno lasciato l'azienda e sono state eliminate in totale 85 posizioni di alto livello, tra cui otto incarichi dirigenziali). Inoltre, sono state cancellate le rotte improduttive e rafforzate quelle più redditizie, firmando accordi con altre compagnie per allargare la rete di connettività con la Spagna e il Sud America. Dopo la “cura Milei” ora Aerolíneas Argentinas è pronta per la privatizzazione.
Sul fronte italiano, è vero che la Ita Airways ha ancora una perdita netta di 227 milioni di euro, ma il dato rilevante è quello relativo all’utile operativo, se consideriamo anche la storia di Alitalia, ovvero la compagnia aerea da cui è nata Ita Airways. La defunta “compagnia di bandiera” aveva viregistrato l’ultimo utile operativo nel lontano 1998, quando il mercato era appena stato aperto con la liberalizzazione europea del 1997. Quindi il dato è significativo e arriva proprio quando i tedeschi del gruppo Lufthansa hanno preso le redini del vettore italiano.
Non è affatto un caso che la privatizzazione parziale decisa dal governo Meloni, con l’idea di completarla nel prossimo triennio, abbia dato una spinta nella giusta direzione. Il nuovo management si aspetta per il 2025 un utile operativo nell’intorno di 80-100 milioni di euro e si potrebbe avere anche la possibilità che il vettore possa arrivare all’utile netto.
La privatizzazione è anche il traguardo a cui dall’altra parte del mondo, in Argentina, punta il governo Milei per Aerolíneas Argentinas, che nel frattempo ha compiuto un notevole turnaround con utile operativo di circa 20 milioni di dollari nel 2024.
E’ vero che il 2024 è stato positivo per il trasporto aereo, anche se nella seconda parte dell’anno c’è stato un certo rallentamento e i dati complessivi a livello europeo non sono stati così differenti rispetto al 2023, quando sia Ita Airways che Aerolíneas Argentinas avevano registrato perdite operative. Quindi la giusta direzione di andare verso la sostenibilità economica e la privatizzazione in un mercato globale e competitivo, come quello aereo, sta dando i risultati sperati.
Il punto chiave è, dunque, come completare questi processi di privatizzazione e quali benefici possono arrivare, nel caso italiano, dall’integrazione nel gruppo Lufthansa. La compagnia ha visto aumentare il business intercontinentale da Roma Fiumicino e la strategia è proprio quella di potenziare le tratte verso mercati chiave (vedi Stati Uniti, ma anche Sud America e Africa in futuro). In tutto questo l’hub di Roma Fiumicino, che da otto anni continua a vincere il premio come migliore mega-hub europeo da parte dell’Associazione degli aeroporti, rimane un valore aggiunto per il gruppo tedesco, come dichiarato dallo stesso ceo Carsten Spohr.
Sulla crescita e la qualità si gioca il futuro di Ita Airways e del sistema aeroportuale italiano. La fortissima crescita del trasporto aereo registrata nel post Covid è qualcosa di eccezionale a livello europeo, tanto che l’Italia nel 2023 ha superato per la prima volta la Francia in termini di passeggeri trasportati. Per mantenere questa leadership e potere catturare la crescita è necessario che Ita Airways vada verso una completa acquisizione da parte del gruppo tedesco e che al contempo i gestori aeroportuali possano iniziare a fare gli investimenti necessari (e già pronti) per sviluppare gli scali.
Una visione strategica nel settore del trasporto aereo passa tramite decisioni importanti e coraggiose sia lato terra, con gli investimenti degli aeroporti, che lato aereo con la completa privatizzazione di Ita.