(Ansa)

Editoriali

I pericoli del trumpismo crypto

Redazione

Le monete virtuali di Trump non sono un gioco: sono una minaccia globale. Il presidente americano sta usando la deregulation crypto come leva politica, destabilizzando la governance monetaria internazionale. L'Europa deve difendere la stabilità del sistema finanziario globale 

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il confine tra interesse pubblico e interesse privato si è dissolto come mai prima nella storia americana. Il caso di World Liberty Financial (Wlf), la piattaforma crypto controllata dalla famiglia Trump, dimostra come la politica monetaria stia diventando il nuovo terreno di conquista per la ricchezza privata. Secondo un’inchiesta del New York Times, WLF non è solo un business. E’ una piattaforma sistemica di monetizzazione del potere presidenziale, attraverso la quale vengono negoziati endorsement, accordi opachi e vantaggi regolatori. Trump, auto-proclamatosi “Chief Crypto Advocate”, usa il suo potere esecutivo per influenzare il mercato a beneficio degli asset detenuti dalla sua cerchia ristretta. Una dinamica che evoca, in versione digitale, il modello russo degli oligarchi sorti all’ombra di Putin. La strategia di Wlf, codificata nel “Gold Paper”, è chiara: rafforzare il dollaro attraverso stablecoin private e marginalizzare le valute digitali pubbliche, come il progetto dell’euro digitale.

A questo scopo, Wlf sta costruendo una rete globale di alleanze. In questo quadro, il brand Trump diventa il cavallo di Troia per trasferire ingenui investitori nella nuova arena della DeFI (Decentralized Finance), colonizzando una finanza sempre meno regolata. La governance è teoricamente decentralizzata attraverso il token $WLFI, ma nella pratica rimane nelle mani della cerchia ristretta attorno alla famiglia Trump. La distribuzione dei profitti è emblematica: il 75% dei ricavi da vendita di token viene riservato ai “founders”, tra cui spiccano entità  legate alla famiglia presidenziale. Ma la posta in gioco va oltre la finanza.

Trump sta usando la deregulation crypto come leva geopolitica, destabilizzando la governance monetaria internazionale. Mentre la Bce e la Commissione Europea avvertono sui rischi sistemici legati a stablecoin non regolamentate, Washington si prepara a trasformare gli asset digitali in uno strumento politico di influenza e arricchimento personale. Il rischio non è solo economico, ma sistemico. L’Europa ha ora una responsabilità strategica: difendere la stabilità del sistema finanziario globale e riaffermare i principi di trasparenza e accountability, prima che la nuova “era degli oligarchi digitali” cambi radicalmente le regole del potere.

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