Il caso
Il governo deluderà Urso su Unieuro: niente Golden Power
Il ministro del Made in Italy vorrebbe utilizzare il potere di veto per bloccare la vendita dell'azienda di elettronica e di elettrodomestici alla Fnac Darty per tutelare gli oltre cinquemila lavoratori italiani
La vendita dell’Unieuro alla Fnac Darty non s’ha da fare e questa volta ad alzare le barricate è un fronte protezionista composto dal Pd e dal governo. L’offerta pubblica di scambio azionario è in corso e dovrebbe essere chiusa il prossimo 25, basterà il 66% delle azioni, ma quasi certamente si farà ricorso al golden power. Adolfo Urso ha intenzione di utilizzare il potere di veto per bloccare l’operazione o per imporre strette condizioni. Il ministro del made in Italy non è mai stato convinto di cedere ai francesi la catena di negozi che vende elettronica di consumo, tuttavia a mano a mano che l’opas lanciata a settembre prendeva quota è salita anche l’avversione del Partito democratico in Emilia Romagna regione nella quale si vota il 17 e 18 novembre prossimi. La sede di Unieuro è a Forlì e c’è preoccupazione per i posti di lavoro; nella città romagnola non sono molti, ma in tutta Italia superano i cinquemila. E’ un cruccio fondato, ogni fusione e acquisizione porta con sé questo pericolo, ma basta per far scattare il golden power? Un’altra incognita è di carattere nazionalistico: un gruppo che fattura circa due miliardi di euro cadrebbe in mano straniere. E mani francesi. Come si sa, la Francia è la bestia nera della destra, non da adesso e non solo per via di Emmanuel Macron. Lo era con Sarkozy, con Chirac, non con Mitterrand amico e compagno socialista di Bettino Craxi, e protettore anche dell’avventura francese di Silvio Berlusconi con La Cinq.
Il paradosso è che l’azionista principale della Unieuro è già francese: dal 2021 la Iliad di Xavier Niel possiede il 12%, la famiglia del fondatore Silvestrini ha meno del 10%, ma la catena di negozi è stata costruita a sua volta grazie al fondo britannico Rhone Capital. Dunque, nemmeno l’obiezione patriottica regge. C’è poi la questione fondamentale: Unieuro è un’impresa strategica per la sicurezza nazionale? Quale segreto nasconde la vendita di televisori e aspirapolvere? Si dice: l’elenco dei clienti, o meglio i dati che ciascuno di loro può offrire. A chi? Al nemico? I francesi sono nemici? Non bisogna costruire campioni europei anche nella distribuzione per colmare il gap della Ue, come dice Draghi? Chiunque abbia acquistato da Unieuro, quali dati riservati di se stesso ha lasciato, oltre a quelli già collocati in Facebook, Instagram, X? Sarebbe interessante conoscere una risposta precisa non solo che siamo tutti dentro il Grande Fratello dalla culla alla tomba.
La storia di Unieuro, come quella di Fnac-Darty, è una girandola di compravendite e acquisizioni. Possiamo dire che di Uniero ce n’erano due. La prima ad Alba fondata da Pietro Farinetti, padre di Oscar che la gestisce fino al 2002 quando la vende agli inglesi della Dixons i quali nel 2013 la cedono ai figli di Vittorio Silvestrini il quale aveva messo su a Forlì la sua Unieuro chiamata SGM, poi entrata a far parte del consorzio Expert e del fondo Rhone Capital. Nel 2016 la nuova Unieuro diventa una società per azioni e l’anno successivo viene quotata in borsa. In quel 2016 si fondono la Darty, grossa catena di elettrodomestici di proprietà familiare e la Fnac (Federazione nazionale acquisti di quadri) fondata nel 1954 da due militanti trotzkisti, diventata grande negli anni ’90 quando era finita nelle mani di François Pinault e vendeva computer con tutti gli annessi e connessi. Ha fatto successo anche in Italia, soprattutto a Milano con il negozio su più piani in via Torino, per poi entrare in crisi. La proprietà cambia di nuovo, entrano la tedesca Ceconomy, Sfam una compagnia che assicura smsartphone e multimedia partecipata anche Rothschild e soprattutto con i suoi fondi di investimento il magnate ceco Daniel Křetínský che si sta espandendo a macchia d’olio, dall’energia alla stampa (Le Monde), dalle poste (Royal Mail) alla grande distribuzione (Casino, Metro) senza dimenticare le squadre di calcio (West Ham). In Germania ha una quota nella catena tv Prosiebensat dove incrocia i ferri con i Berlusconi. E’ anche per fermare lui che l’Italia è pronta ad applicare il golden power?