editoriali
La Bce non perdona l'inflazione
Nuovo rialzo dei tassi (al 4,5 per cento), “ma non vogliamo la recessione”
Altro che pausa, la Bce ieri ha alzato per la decima volta consecutiva il costo del denaro nell’Eurozona portando il tasso d’interesse principale al 4,5 per cento e quello sui depositi al 4 per cento. Alla base della decisione di andare avanti con la stretta monetaria ci sono le nuove proiezioni sull’andamento dell’inflazione, che quest’anno sarà del 5,6 per cento e non del 5,4 per cento, ma, soprattutto, nel 2024 sarà sopra il 3 per cento, più delle attese e ancora lontana dal target. La difficoltà di affrontare quest’ultimo miglio della lotta al caro vita ha fatto sì che all’interno del board della Bce prevalesse la linea dei “falchi”, pur in assenza dei voti di Germania e Belgio.
Anche se in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde ha ammesso che “alcuni componenti del consiglio volevano una pausa”, la maggioranza ha condiviso la necessità di rafforzare i progressi fatti finora nella lotta all’inflazione poiché raggiungere l’obiettivo rende “credibile” l’operato della Bce. Insomma, è anche una questione di reputazione.
Se questo comporta una crescita economica più lenta (sono state riviste al ribasso le previsioni per quest’anno e i prossimi due) è perché c’è un prezzo da pagare. “Ma non vogliamo la recessione”, ha precisato Lagarde rendendo, però, sempre di difficile interpretazione il messaggio sulla “forward guidance” (le future intenzioni), che evidentemente non è il suo forte.
Le borse hanno reagito abbastanza bene con rialzi diffusi degli indici in tutta Europa perché la maggior parte di analisti e operatori finanziari ha interpretato con ottimismo il messaggio. Osserva State Street global advisors: “Per il momento, il consiglio direttivo ritiene che la bilancia tenda a favore di un’ulteriore azione preventiva. Ma con i tassi di policy profondamente in territorio restrittivo e con la stretta precedente che sta ancora influenzando l’economia, riteniamo che questo dovrebbe essere – e probabilmente sarà – l’ultimo rialzo di questo ciclo”. L’impressione è che la Bce abbia raggiunto il plateau, anche se comunque si tiene le mani libere per il futuro.
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