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La scheda

Il decreto lavoro è legge: dal taglio del cuneo alla riforma del Rdc, ecco cosa prevede

Rafforzamento degli esoneri fiscali, meno vincoli per i contratti a termine e il nuovo Assegno di inclusione, che partirà il prossimo anno. Tutte le novità decise dal governo

Rafforzamento del taglio del cuneo già a partire da luglio, meno vincoli per i contratti a termine e riforma del Reddito di cittadinanza, che ora si chiamerà Assegno di inclusione. Ma anche sgravi per chi assume giovani “Neet” (cioè chi non lavora o studia), più tutele nell’alternanza scuola-lavoro e proroga dello smart working. Dopo il Senato, anche la Camera ha dato il via libera al nuovo decreto lavoro, che è stato dunque convertito in legge: ecco le principali novità decise dal governo.

  

Taglio del cuneo

Già da luglio alcune fasce di redditi beneficeranno di buste paga più consistenti. Per i lavoratori con retribuzioni lorde fino a 25 mila euro, l’esonero passa dal 3 al 7 per cento: equivale circa a 96 euro al mese, che diventano 480 su 5 mesi. Per le retribuzioni fino a 35 mila euro, il taglio passa dal 2 al 6 per cento: un vantaggio mensile di 99 euro, 493 euro su 5 mesi. Importante sottolineare che gli sconti resteranno in vigore soltanto fino al 31 dicembre di quest’anno: dopodiché il governo ha promesso di cercare altre risorse per prorogarli o addirittura renderli strutturali.

   

Il nuovo Assegno di inclusione

La riforma del Reddito di cittadinanza diventerà realtà a gennaio, cambiando nome in “Assegno di inclusione”. La soglia per potervi accedere sarà sempre un Isee non superiore a 9.360 euro, con un reddito familiare inferiore ai 6 mila euro annui. I nuclei coinvolti saranno quelli con disabili, minori, over 60 e con componenti svantaggiati inserti in programmi di cura o assistenza certificati. L’importo andrà fino a 500 euro al mese (6 mila euro l’anno), con un contributo affitto fino a 280 euro mensili (3.360 annuali). Per i nuclei formati interamente da persone almeno 67enni o disabili gravi, il sussidio arriverà a 630 euro al mese (7.560 euro l’anno), con 150 euro di contributo d’affitto mensile (1.800 euro annuali).

   

I sussidi verranno erogati per un massimo di 18 mesi. Dopodiché scatterà un mese di stop, finito il quale si potranno richiedere i contributi per altri 12 mesi. Secondo la relazione tecnica associata al decreto, l’Assegno di inclusione verrà percepito da 733 mila famiglie.

  

Incentivi per chi assume giovani Neet o percettori dell’Assegno

Dal primo giugno fino alla fine dell’anno, i datori di lavoro che assumono giovani che non lavorano e non seguono corsi di studio (e iscritti al programma “Iniziativa occupazione giovani”) ricevono un incentivo pari al 60 per cento della retribuzione mensile lorda riconosciuta. Un bonus che si può cumulare con altri incentivi.

Inoltre, a chi assume a tempo indeterminato un beneficiario del nuovo Assegno di inclusione è riconosciuto un esonero contributivo del 100 per cento, fino cioè a 8 mila euro l’anno, per 12 mesi. Se a tempo determinato, lo sgravio scende al 50 per cento, fino a un massimo di 4 mila euro l’anno, sempre per 12 mesi.

  

Come cambiano i contratti a termine

Cambiano le regole per i contratti a termine: fino a 12 mesi, spariscono le causali per le proroghe e i rinnovi dei contratti, che saranno quindi meno vincolati. Oltre i 12 mesi, il governo ha di fatto stracciato le causali previste dal "decreto dignità" per introdurne tre nuove: esigenze di ordine tecnico, esigenze di ordine organizzativo individuate dalle parti, sostituzione di altri lavoratori.

   

Più tutele nell’alternanza scuola-lavoro

Le aziende che da settembre accoglieranno gli alunni dell’alternanza scuola-lavoro dovranno compilare una specifica sezione del Documento di valutazione dei rischi (Dvr), così da garantire, nelle ambizioni del governo, maggiore sicurezza durante lo svolgimento dell’attività. Ci sarà anche un docente coordinatore per ogni specifico progetto, assieme a una piattaforma centrale gestita dal ministero dell’Istruzione.

  

Proroga dello smart working

Il diritto allo smart working per i lavoratori – in scadenza oggi – viene prorogato fino al 31 dicembre nel settore privato (a eccezione delle coppie di genitori in cui l’altro membro non lavora) e fino al 30 settembre per la pubblica amministrazione, per i soli lavoratori fragili.

   

Bonus per i lavoratori del settore turistico

Ai dipendenti del settore turistico con reddito non superiore a 40 mila euro, nel periodo che va dal 1 giugno al 21 settembre, è riconosciuta una somma extra – che non concorre al reddito – pari al 15 per cento della retribuzione lorda corrisposta per il lavoro notturno e straordinario.